C’è un’altra partita che si disputa fuori dal rettangolo di gioco e riguarda l’esito del ricorso che il Marocco ha ufficialmente inoltrato alla FIFA, attraverso la Federazione marocchina per quanto avvenuto durante la semifinale con la Francia, che avrebbe registrato degli episodi – a loro avviso – controversi e che pesano in maniera inequivocabile sulla semifinale che è valsa l’opportunità, per i transalpini, di giocarsi la Coppa nella finalissima contro l’Argentina di Leo Messi.
- Marocco, l'impresa storica ai Mondiali non basta
- Gli episodi controversi e contestati di Marocco-Francia
- L'arbitro Ramos nel mirino
- I tempi di risposta della FIFA al reclamo del Marocco
Marocco, l’impresa storica ai Mondiali non basta
Questo Marocco di talentuosi giocatori, nati e cresciuti lontano ma nello spirito Leoni in grado di spazzare via rivali più blasonati forse, meno affamati e disciplinati come Belgio, Spagna e Portogallo, ha sfiorato un’impresa storica sia per la loro storia, sia per la stessa Africa che non ha ancora toccato l’obiettivo dell’ultima prova stando agli annali della Coppa del Mondo.
Il ct simbolo di questa incredibile ed encomiabile capacità di lottare, Walid Regragui, ha scelto una linea difensivista e una tattica molto rigida che ha retto il confronto con rivali ben più agguerrite e posizionate meglio a livello di ranking.
Olivier Giroud con il ct Deschamps
Gli episodi controversi e contestati di Marocco-Francia
Qualcosa di alquanto discutibile, almeno stando alla federazione marocchina avrebbe indotto però a ritenere non adeguata la valutazione del direttore di gara nella sfida contro la Francia e spinto a intraprendere questa via, quella del reclamo ufficiale.
L’arbitro messicano Ramos si è reso protagonista di una prestazione non sempre all’altezza, effettuando delle valutazioni davvero controverse e suscitando notevoli perplessità, come avevamo sottolineato.
L’arbitro Ramos nel mirino
Il fischietto ha ammonito Boufal protagonista dell’azione che ha suscitato le proteste dei marocchini. Il direttore di gara, con le sue valutazioni controverse a loro dire prive di intervento da parte del VAR, avrebbero favorito la Francia e reso inaccessibile per il Marocco un giudizio equo. Quali sono questi fatti? Due i casi contestati con veemenza dal Marocco per la mancata concessione di calci di rigore.
“La nostra Federazione ha presentato ricorso con forza contro l’arbitro della partita Marocco-Francia arbitrata dal signor Cesar Arturo Ramos – si legge nella nota ufficiale -. Abbiamo inviato un documento all’organo competente nel quale facciamo riferimento a situazioni arbitrali che ci hanno visto negare due penalty. Abbiamo anche espresso il nostro grande stupore per il fatto che il sistema di video assistenza non sia intervenuto”.
Nel merito, il primo episodio fa riferimento all’intervento in scivolata di Théo Hernandez su Sofiane Boufal in piena area di rigore che il direttore di gara non ha ritenuto falloso e, anzi, ha ammonito il giocatore del Marocco. Perché il VAR non è intervenuto? Selim Amallah, secondo episodio, era stato strattonato in area ma anche in questo caso l’arbitro aveva lasciato proseguire.
I tempi di risposta della FIFA al reclamo del Marocco
Dunque la Federazione ha fatto la sua parte, i giocatori e il ct anche perché il Marocco possa sperare in un qualche risultato che, al netto di colpi di scena assai remoti, non dovrebbe spostare nessuna pedina in vista della finale Argentina-Francia in programma domenica 18 dicembre alle ore 16, mentre il Marocco sfiderà sabato la Croazia nella gara in programma per l’assegnazione del terzo posto di questo Qatar22.