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Calciomercato Milan Morata all-in: l’offerta all’Atletico Madrid e all’attaccante. Juve, che fai?

12 milioni di euro ai Colchoneros per il cartellino, 5 milioni a stagione al bomber che accetterebbe una riduzione di ingaggio a fronte di un quadriennale. Bianconeri scavalcati, arriva la contromossa?

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Il Milan ha deciso: si punta forte su Alvaro Morata per garantire all’attacco rossonero la quota gol che – stagione appena archiviata – è venuta meno dagli archi di Origi e Rebic. L’intramontabile Giroud, certezza e punto di partenza, troverà un reparto rivoluzionato: è lì che la dirigenza milanista – fresca del nuovo innesto: annunciato il Direttore sportivo che prende il posto di Massara, si tratta di Antonio D’Ottavio – e mister Stefano Pioli, devono cercare di lavorare maggiormente per rimpolpare la casella delle reti fatte.

Dalle parti di Casa Milan circola, nelle ultime ore, grande ottimismo: la sensazione è che le parti si siano avvicinate definitivamente e occorra solo trovare l’intesa con l’Atletico Madrid che ne detiene il cartellino. Dopo l’ok di RedBird, che ritiene il profilo del calciatore in linea con le esigenze del nuovo progetto e, soprattutto, con la voglia matta di Morata di dare il là al corso rossonero, la strada pare finalmente in discesa.

L’offerta del Milan per Morata

Ci sono già le cifre: 12 i milioni che il Milan garantirebbe ai Colchoneros per acquistare Morata, 5 i milioni di ingaggio sul piatto del calciatore che, nonostante la diminutio – attualmente ne guadagna 6,5 a stagione – avrebbe già detto sì alla decurtazione dell’ingaggio.

I nodi sono due: la clausola contrattuale stabilita dal club spagnolo è di 20 milioni, i rossoneri punteranno a limare la cifra fino a renderla molto più accessibile. La valutazione dei 12 milioni – nella differenza tra domanda e offerta – porta a pensare che un accordo per una cifra mediana possa soddisfare entrambe le società.

Punto 2: fermo restando il taglio dell’ingaggio, Morata chiederebbe al Milan un contratto quadriennale, fino al 2027. Anche questo un dettaglio facilmente gestibile: l’input è chiaro. Il Milan vuole Morata e Morata vuole il Milan.

Amore e odio in Spagna ma Morata è un usato sicurissimo

Archiviata la parentesi – appassionata – con la Juventus, Alvaro Morata ha provato a dimenticare il calcio italiano tornando a casa, in quella Spagna che, calcisticamente, ha vissuto con l’attaccante un rapporto tormentato, fatto di alti e bassi.

Mai amato fino in fondo, tra i più criticati dal tifo spagnolo quando le Furie Rosse hanno disatteso le aspettative, il classe 1992 ha disputato l’ultima stagione all’Atletico Madrid chiudendo con un bottino di 36 partite e 13 reti. La doppia cifra, anche stavolta ne ha evidenziato il potenziale e l’affidabilità al punto che per l’ennesima estate della sua carriera, Morata si trova al centro di numerosi rumors di mercato.

Alvaro, del resto, non deve più rendere conto di niente: per lui parlano i numeri e sono cifre che dettagliano la differenza tra un calciatore normale e un bomber di razza. Ha girato l’Europa – Spagna, Inghilterra, Italia – e cambiato casacche – Real Madrid, Chelsea, Juventus, Atletico Madrid – senza mai deludere. Mai meno di dieci gol a stagione, è così da oltre dieci anni, e grande incidenza nelle gare che contano.

Juventus, adesso che fai?

Si è sempre detto, nella parentesi juventina di Morata, che Massimiliano Allegri non lo avrebbe mai lasciato in panchina quando le partite sarebbero diventate di peso. Proprio Allegri, per altro, non ha ancora rinunciato a riaverlo in bianconero. I tempi, tuttavia, diventano stretti: Juventus che fai?

Il post Dusan Vlahovic, semmai ve ne sarà uno, alla Continassa ha sempre assunto le sembianze di un ritorno al passato, all’usato sicuro. Alvaro Morata, appunto. Stavolta, però, le condizioni sono mutevoli e mutate: Morata non aspetta, il Milan dà garanzie e fascinazione.

Non direbbe mai no alla Juventus ma solo se i bianconeri dovessero sbrigarsi e mettere la quinta, avviare il controsorpasso. A chi ha già fatto sapere che non è il momento, sono gli arabi dell’Al Ettifaq: Morata non vuole ancora immergersi tra gli sfarzi di un contratto faraonico, non è ancora tempo di lasciare l’Europa.

Se Giuntoli, Allegri e la neonata dirigenza bianconera avranno intenzione di replicare all’affondo rossonero, lo si intuirà a stretto giro. E capiremo davvero se Morata è tornato a essere – o meno – un obiettivo della Juventus.

Scamacca resta un’opzione, Origi si è impuntato

Morata esclude Gianluca Scamacca, in casa Milan? Probabile, non sicuro. Anche perché la strada per arrivare al giovane bomber italiano, il Milan sta provando a costruirla comunque, anche attraverso uno scambio di prestiti o di cartellini che porterebbe al West Ham Origi.

Il belga, tuttavia, non pare particolarmente attratto dall’ipotesi: impossibile disprezzare la Premier League in questa fase storica del calcio ma non vuole lasciare il Milan. Non adesso, non così. Reduce da una stagione da dimenticare, Origi chiede a sè stesso un pronto riscatto e pare intenzionato a mostrare di essere altro giocatore rispetto all’ombra che ha sfumato qualche campo di serie A nella passata stagione.

Tra occasioni sprecate e prestazioni deludenti, l’ex Liverpool non ha mai lasciato il segno: la voglia di rivalsa è tutta sua, meno del Milan che ne utilizzerebbe volentieri il cartellino per arrivare agli obiettivi del mercato estivo.

Visite mediche per Romero

Intanto, è con le prime ore della mattina di giovedì 6 luglio che il Milan arriva a definire un colpo in entrata: si tratta dell’argentino classe 2004 Luka Romero, svincolato dalla Lazio e giunto in sede per le visite mediche di rito, svolte alla clinica Madonnina prima della firma nelle sede del club, in via Aldo Rossi.

Cosa aggiunge la giovanissima ala destra a questo Milan? Sicuramente il profilo è in perfetta linea con le esigenze del club che cerca talenti giovani, se non giovanissimi, il cui cartellino non costi tanto (nel caso specifico, si tratta di un parametro zero) e che possano imprimere la svolta alla carriera fin da subito.

L’esterno offensivo ha disputato due stagioni nella Lazio, Sarri si è speso diverse volte in suo favore ma gli ha concesso in campo solo 276′. Il “mini Messi”, come lo appellano in patria, è un profilo da scoprire ma restituisce a Pioli una soluzione e un’alternativa avanzata sulla fascia. Per Romero, scoperto in patria nel corso di un reality, l’auspicio che il sogno sia appena iniziato.

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