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Inchiesta Juve: la FIGC chiede più tempo, si teme lo spettro della B

Chiesta una proroga di 40 giorni per valutare attentamente i documenti. C'è chi teme un'altra retrocessione nei cadetti. E, sullo sfondo, c'è anche il pericolo UEFA.

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Non c’è pace per la Juventus e i suoi tifosi. Dopo la durissima penalizzazione (-15) arrivata solo una settimana fa, ora c’è chi teme anche la possibilità della retrocessione in Serie B.

Juventus, la richiesta della FIGC spaventa i tifosi bianconeri

Dopo essere stato molto celere nel decidere per la penalizzazione di 15 punti per la nota questione plusvalenze, ora Giuseppe Chiné, procuratore della FIGC, ha invece chiesto una proroga per valutare al meglio le carte relative alla “manovra stipendi”.

Ben 40 giorni per approfondire i documenti a disposizione e poter così prendere la decisione più corretta. Una richiesta che sta spaventando molto il mondo bianconero, mai così in ansia dal lontano 2006, l’anno dei fatti di Calciopoli.

Juventus, la grande paura dello spettro della B

Se da un lato c’è la volontà di far sentire la propria voce e dimostrare la propria innocenza nell’indagine legata alle plusvalenze (a giorni arriveranno le motivazioni della sentenza che ha portato a 15 punti di penalizzazione), dall’altra c’è tanta paura per la seconda indagine, quella legata alla cosiddetta “manovra stipendi”.

Nonostante le parole rassicuranti del nuovo amministratore delegato bianconero Maurizio Scanavino, in tanti temono che sia in arrivo un nuovo tsunami e che possa anche portarealtri sconquassi. C’è chi parla di altri 15 punti di penalizzazione che porterebbero la Juventus in piena zona retrocessione. Se arrivasse ora una nuova penalizzazione di 15 punti, la Juventus scivolerebbe all’ultimo posto con soli otto punti (come la Cremonese) a -9 dal Sassuolo quart’ultimo.

Juventus, pronta una difesa ad oltranza in tutte le sedi

Alle prese con una stagione, sportivamente parlando, già compromessa, la società bianconera deve ora pensare a garantirsi un futuro. Il procuratore Giuseppe Chiné vuole vederci chiaro e, successivamente, anche l’UEFA potrebbe decidere di farsi avanti e mettere ulteriormente nei guai la Vecchia Signora.

Da qui la necessità da parte del club bianconero di far valere le proprie ragioni in ogni sede e, soprattutto, con motivazioni forti e chiare. Nessuno vuole neanche ipotizzare un nuovo campionato tra i cadetti, come accaduto nella stagione 2006/07 dopo i fatti di Calciopoli. Le prossime settimane saranno decisive su più fronti per la Vecchia Signora, mai così sotto pressione. Tra i tifosi bianconeri serpeggia tanta preoccupazione, una rabbia evidente (si parla anche di una class action) e, soprattutto, è forte il desiderio di uscire, il prima possibile, da questo momento buio.

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