L’inchiesta sulla proprietà del Milan, partita in seguito al blitz in sede della Guardia di Finanza lo scorso marzo, si arricchisce di un nuovo capitolo. Lo riferisce, oggi, il Corriere della Sera: a inguaiare il club rossonero sarebbe l’uomo dei conti: il direttore amministrativo Aldo Savi.
- Il Milan è di RedBird o Elliot: gli ultimi sviluppi dell'inchiesta
- Inchiesta Milan, perché l'uomo dei conti imbarazza il club
- Che cosa rischia il Milan: tutte le ipotesi possibili
Il Milan è di RedBird o Elliot: gli ultimi sviluppi dell’inchiesta
La Procura di Milano è intenzionata a scoprire a chi appartenga davvero il Milan. L’ipotesi, come ricorda il CorSera, è che non sia del fondo RedBird di Gerry Cardinale, ma che sia ancora in orbita Elliott, il fondo di Gordon e Paul Singer, e che non sia stato dichiarato all’autorità di vigilanza Federcalcio. In tal senso, una figura chiave sarebbe quella dell’uomo dei conti: Aldo Savi, direttore amministrativo del Milan, nonché braccio destro del direttore finanziario Stefano Cocirio e del direttore commerciale Roberto Masi.
Inchiesta Milan, perché l’uomo dei conti imbarazza il club
Come riferisce il quotidiano, Savi, ascoltato come testimone in Procura, avrebbe definito “strana“ la bozza del documento preparato per la vendita del club in occasione del tour arabo della dirigenza del Milan. Per quale motivo? Perché a suo avviso la bozza non prospettava ai potenziali acquirenti l’eventuale vendita delle azioni detenute da RedBird, ma la cessione di un pezzo del debito di RedBird nei confronti Elliott, senza che quest’ultimo fosse in apparenza interpellato. E non finisce qui. Savi avrebbe fatto notare anche la “forte influenza” di Elliot sulla gestione quotidiana del Milan attraverso uomini chiave del fondo come Scaroni, Furlani e Cocirio, il capo dell’area sport Hendrik Almstadt (“strettissimo collaboratore di Gordon Singer”) e la portavoce di Elliott in Italia, Marcella Verini, che lo è oggi anche di RedBird.
Che cosa rischia il Milan: tutte le ipotesi possibili
Fino a quando non sarà fatta luce sulla vicenda da parte della magistratura in maniera definitiva, non ci si può sbilanciare sui rischi che corre il Milan. Il Corriere, però, scrive che a livello sportivo – in base al reato ipotizzato (“ostacolo alla vigilanza”) in merito alle false informazioni fornite sulla proprietà del club – sarebbero violati gli articoli 31, 32 e probabilmente 4 (lealtà sportiva) del codice di giustizia sportiva. Dunque, il Milan potrebbe andare incontro a un’ammenda o a una penalizzazione di uno o più punti in classifica.