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Incontro arbitri-allenatori, cosa hanno chiesto i tecnici e perché Mourinho non c’era

Gianluca Rocchi incontra i tecnici di Serie A e chiede maggiore collaborazione. La replica degli addetti ai lavori: gli arbitri siano più decisionisti

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Alessio Raicaldo

Alessio Raicaldo

Sport Specialist

Un figlio che si chiama Diego e la tesi di laurea sugli stadi di proprietà in Italia. Il calcio quale filo conduttore irrinunciabile tra passione e professione. Per Virgilio Sport indaga, approfondisce e scandaglia l'universo mondo dello sport per antonomasia

Ci sono delle categorie destinate a non andare mai d’accordo. Arbitri e allenatori, ad esempio, difficilmente potranno mai costruire un rapporto idilliaco per definizione. Ma incontri come quello di Lissone tra il designatore e i tecnici di Serie A possono certamente essere utili per spiegarsi, mostrare i propri dubbi sul regolamento e in particolare sull’interpretazione dello stesso oltre che fare chiarezza sulle linee guida. Gianluca Rocchi ha infatti chiesto collaborazione nell’interesse collettivo, mentre gli allenatori dal canto loro hanno pretesto maggiore capacità decisionale da parte dei fischietti in campo.

L’appello accorato di Rocchi: “Aiutiamo gli arbitri”

La parte più importante di queste riunioni è che possono avvenire nella più totale serenità. Lo stress del campo e il peso del risultato incidono fortemente nell’inasprire ancora di più i rapporti. Ma in un contesto pacifico come quello di Lissone l’incontro è filato liscio tra video dimostrativi, dibattiti e confronti sui temi più importanti. Da un lato c’erano il designatore Gianluca Rocchi e presidente dell’AIA Carlo Pacifici, dall’altro dodici allenatori di Serie A. Ai quali è stato richiesto dallo stesso Rocchi un comportamento più collaborativo: “Vi chiedo una volta ancora di collaborare al massimo con questi ragazzi, perché una critica e magari alcuni atteggiamenti non collaborativi possono far sì che vadano in confusione, col rischio di perderli. E perderli significa che ci rimette tutto il sistema“.

“Vogliamo un arbitro più decisionista” è la richiesta dei tecnici

C’è stato un tema che però ha messo d’accordo tutti gli allenatori presenti in sala: il comportamento dell’arbitro di gara. Ciò che viene richiesto è un maggior peso decisionale da parte del fischietto in campo, troppo spesso considerato passivo nell’attesa dell’aiuto da parte della tecnologia e della sala Var: “Vorremmo che l’arbitro in campo fosse più decisionista – è il pensiero dei tecnici-, che quindi prenda la propria strada con responsabilità senza dover attendere il check o il Var“.

Juve-Bologna fa sempre discutere, anche se il pensiero di tutti da questo punto di vista è allineato: si è trattato di un errore. Max Allegri ha voluto dire la sua sui falli di mano, chiedendo di fischiarli solo in presenza di volontarietà. Sono stati mostrati anche il “braccio” in Lecce-Salernitana (di Cabral, rigore), il braccio di Lucumi in appoggio in Juve-Bologna (non da rigore), il colpo di Di Pardo in Bologna-Cagliari (rigore) e altri episodi.

I minuti di recupero e le colpe degli allenatori

Altro elemento che desta turbamento è la gestione dei minuti di recupero, talvolta eccessiva e talvolta irrisoria. Da questo punto di vista c’è stata però l’ammissione di colpa da parte degli stessi allenatori, responsabili del comportamento dei propri calciatori non sempre collaborativo nei confronti dei direttori di gara.

Rocchi ha annuito perché tra perdite di tempo, esultanze prolungate, una gestione del risultato un po’ troppo “furba” non è sempre facile trovare la quadra. Alla fine ciò che conta è che si giochi a calcio e su questo sia arbitri che allenatori non possono non essere d’accordo.

La lista dei presenti. L’assenza di Mou fa discutere

Ma chi c’era tra gli allenatori? L’elenco è corposo ma non esaustivo. Tra i presenti si contano Allegri, Gilardino, D’Aversa, Di Francesco, Sottil, Pioli, Juric, Simone Inzaghi, Gasperini, Dionisi, Zanetti e Baroni. All’appello mancano i due romani José Mourinho e Maurizio Sarri che hanno inviato dei loro collaboratori.

A proposito del portoghese: la sua assenza fa sempre rumore ma stalvolta la causa è da ricercare in un evento Adidas al quale doveva necessariamente presenziare. Il vate di Setubal è uno di quelli che vanta il rapporto maggiormente conflittuale con i direttori di gara e probabilmente la sua partecipazione sarebbe stata importante. Le altre defezioni riguardavano invece Palladino, Ranieri, Italiano, Garcia.

Incontro arbitri-allenatori, cosa hanno chiesto i tecnici e perché Mourinho non c’era Fonte: Ansa

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