Pericolo pubblico numero uno: Carlos Alcaraz. Sai che novità, dirà qualcuno, ma Jannik Sinner in qualche modo sapeva che la vera lotta per difendere la numero uno mondiale sarebbe stata con lo spagnolo, anziché con Sascha Zverev. E Alcaraz, che ha scambiato Indian Wells per il giardino di casa, sembra aver capito piuttosto bene l’antifona: il 6-2 6-4 col quale ha liquidato Denis Shapovalov è il segnale che il ragazzo di Murcia fa sul serio, deciso a confermarsi sul trono del primo Masters 1000 della stagione. E a riprendere così la caccia verso il trono occupato da Sinner.
- Alcaraz ha ritrovato gioco e fiducia: "Buone sensazioni"
- Indian Wells è "Bee Happy": Carlos e il selfie con le... api
- La corsa su Sinner: a Roma la sfida per la numero 1?
Alcaraz ha ritrovato gioco e fiducia: “Buone sensazioni”
È il modo col quale ha vinto contro il canadese, sin qui uno dei tennisti col migliore rendimento stagionale, (vittoria a Dallas e semifinale ad Acapulco) ad aver fatto impressione. Per carità, nulla di nuovo sotto al sole: se Alcaraz vuole, gli avversari li prende letteralmente a pallate. Ma stavolta la concentrazione e l’attenzione poste per superare l’ostacolo Shapovalov hanno impressionato più di un addetto ai lavori, con la sfida negli ottavi contro Dimitrov destinata a fare da cartina tornasole per confermare i notevoli progressi mostrati dallo spagnolo nelle ultime settimane.
“Sapevo che sarei dovuto entrare con la giusta attenzione, perché Denis sta bene fisicamente e arginarlo si sarebbe dimostrato complicato se gli avessi lasciato libertà di manovra. Essere partito forte, scappando sul 5-0, mi ha permesso di gestire bene la situazione e di giostrare il ritmo del match a mio piacimento. Ed è stato importante chiudere bene anche il secondo parziale, nonostante il suo livello di gioco sia salito in modo evidente”.
Un Alcaraz così sul pezzo in questo 2025 non s’era ancora visto, nemmeno nella settimana in cui ha conquistato l’ATP 500 di Rotterdam. E qualcuno sembrerebbe aver trovato anche la “causa” di questa ritrovata verve.
Indian Wells è “Bee Happy”: Carlos e il selfie con le… api
Perché gira che ti rigira si torna sempre a parlare dei “nuovi” campi di Indian Wells, croce (tanto) e delizia (poco) di tutti i partecipanti all’edizione 2025. “Io non li ho trovati poi così tanto diversi dal passato”, taglia corto Alcaraz. “Un po’ più lenti si, ma in generale non ci sono grosse differenze. Vero, di giorno la palla rimbalza un po’ più alta, ma quello dipende anche dalle condizioni atmosferiche che qui in California sono sempre molto variabili. Insomma, se nessuno mi avesse detto che sono stati rifatti ex novo, mai avrei immaginato di giocare su un campo diverso rispetto agli anni passati”.
Carlos a Indian Wells è arrivato a conquistare la vittoria numero 14 di fila: l’ultima sconfitta risale alla semifinale 2022 contro Rafael Nadal, cui hanno fatto seguito i trionfi 2023 e 2024, sempre contro Medvedev. Curioso anche il siparietto finale con alcuni tifosi vestiti da ape, ricordando l’episodio del match con Zverev dell’anno passato sospeso per l’invasione di uno sciame. “Troppo belli, si sono meritati un selfie. Mi hanno fatto ridere e quando rido rendo meglio”.
La corsa su Sinner: a Roma la sfida per la numero 1?
La rincorsa sul primo posto nel ranking per ora continua spedita. Chiaro che Indian Wells è un passaggio fondamentale per testare le ambizioni di Alcaraz: al Tennis Garden difende 1.000 punti, e soltanto vincendo per il terzo anno di fila il torneo avrebbe l’opportunità di tenere vive le speranze. Perché poi tra la fine di marzo e l’inizio di maggio di punti ne dovrà difendere appena 400, cioè i 200 di Miami e i 200 di Madrid.
Sinner il 4 maggio, giorno in cui terminerà la sospensione concordata con la Wada, ripartirà da 9.730 punti: Carlos potrebbe insidiarlo realmente qualora dovesse riuscire a portare a casa almeno 3.720 punti, cominciando appunto dai 1.000 di Indian Wells (quindi ne servirebbero 2.720). Lo spagnolo è iscritto a tre tornei: Miami e Madrid (Masters 1000) e Barcellona (ATP 500), e se dovesse andare in fondo a tutti e tre ecco che il gap si ridurrebbe a soli 620 punti (2.500 quelli che conquisterebbe, meno i 400 da scartare).
A quel punto la partita si giocherebbe tutta a Roma, dove entrambi non avranno punti da scartare, poiché Sinner nel 2024 fu assente per via del problema all’anca, mentre Alcaraz per i postumi del fastidio al braccio destro accusato a Madrid. Jannik a quel punto sarebbe obbligato a raggiungere le semifinali per evitare di essere superato qualora lo spagnolo dovesse vincere il torneo (resterebbero 20 punti di margine).
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