Non potevano non suscitare polemiche le ultime dichiarazioni rilasciate dal presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis riguardo ai calciatori africani e agli obblighi con le loro nazionali.
- De Laurentiis, le frasi della discordia del Presidente del Napoli
- Frasi De Laurentiis, la reazione di Koulibaly
- Il botta e risposta De Laurentiis-Koulibaly in un giorno particolare
De Laurentiis, le frasi della discordia del Presidente del Napoli
“Basta africani, o mi rinunciano a giocare la Coppa d’Africa quando vengono o non li possiamo più avere. Noi paghiamo gli stipendi per mandarli in giro a giocare per gli altri”.
Sono queste le frasi incriminate che De Laurentiis ha rilasciato nelle scorse ore ai microfoni di Smart Talk sollevando un vero e proprio polverone.
Frasi De Laurentiis, la reazione di Koulibaly
In tanti, subito, hanno preso le distanze da De Laurentiis dissociandosi dalle sue parole e dal suo pensiero.
Fra questi, è da segnalare in particolare la presa di posizione di Kalidou Koulibaly, giocatore che, fresco di approdo al Chelsea dopo l’addio al Napoli, ha rivolto al suo ex Presidente una risposta molto decisa.
“Per me la cosa più importante è rispettare tutti. Quando giocavo a Napoli, rappresentavo anche il Senegal. Vero che è stata dura quando siamo andati in Coppa d’Africa, ma serve rispetto anche per le Nazionali africane. Come capitano del Senegal, penso non sia giusto parlare così di una nazionale africana. Rispetto quello che pensa, se crede che la squadra possa giocare senza africani è un suo diritto. Ma sono sicuro che al Napoli ci sono tante persone che non la pensano come lui. Prendo queste parole come quello che pensa lui, non come quello che pensa la città o la società” ha affermato il vincitore della Coppa d’Africa 2022.
Il botta e risposta De Laurentiis-Koulibaly in un giorno particolare
È curioso che la polemica innescata da De Laurentiis (arrivata nelle ore in cui il Napoli è impegnato a chiudere per Raspadori) e la risposta di Koulibaly si siano guadagnate gli onori della cronaca proprio nel giorno in cui la Premier League ha annunciato che l’inchino dei giocatori prima del fischio d’inizio delle partite non avverrà più in maniera sistematica.
“Abbiamo deciso di selezionare momenti significativi per metterci in ginocchio durante la stagione per evidenziare la nostra unità contro ogni forma di razzismo e così facendo continuiamo a mostrare solidarietà per una causa comune” si legge nel comunicato rilasciato dai capitani della massima lega inglese.
“Rimaniamo fermamente impegnati a sradicare il pregiudizio razziale e a realizzare una società inclusiva con rispetto e pari opportunità per tutti”.
Valori quest’ultimi per i quali, anche nel mondo del calcio, c’è ancora tanto da combattere e tanta strada da fare.