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Inizia la Serie A dei grandi ritorni: i record che possono essere battuti

I campioni d'Italia del Milan inaugurano contro l'Udinese l'edizione numero 121 della Serie A a girone unico. L'incognita della pausa per il Mondiale su una lotta scudetto che si annuncia incertissima

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Ottantatrè giorni dopo, è di nuovo Serie A. Sembra passati infatti meno di tre mesi dalla festa scudetto del Milan al Mapei Stadium di Reggio Emilia dopo la vittoria sul Sassuolo all’ultima giornata del campionato 2021-’22 che ha sancito il ritorno dei rossoneri sul tetto d’Italia dopo 11 anni di digiuno.

In effetti meno di 90 giorni rappresenta un intervallo di tempo quasi da record tra la fine di un campionato e l’inizio di quello successivo, ma l’anomalia del primo Mondiale autunnale della storia, dal 20 novembre al 18 dicembre in Qatar, ha imposto uno stravolgimento mai visto nel calendario del calcio mondiale.

Serie A al via, le anomalie dei “due campionati in uno”

La prima curiosità, e la prima fonte di preoccupazione, per allenatori e giocatori in vista dell’edizione numero 121 della Serie A a girone unico sarà proprio questa. Due campionati in uno, di fatto, con due mesi di sosta tra le prime 15 giornate, compresse in tre mesi esatti dal 13 agosto al 13 novembre, e le restanti 23 in cinque mesi esatti, dal 4 gennaio all’ultimo atto del 4 giugno. In mezzo, il programma altrettanto serrato delle coppe europee, ma soprattutto un Mondiale che l’Italia sarà ancora costretta a vivere da spettatrice, come quattro anni fa in Russia. Non altrettanto però accadrà a molti dei protagonisti della A, pronti a vivere l’appuntamento che può valere una carriera per poi, dopo un breve periodo di vacanza, tornare a concentrarsi sui propri club.

Serie A 2022-’23: l’estate dei “soliti” addii e dei grandi ritorni

In un campionato che vedrà disputarsi ben quattro giornate a mercato aperto ogni gerarchia non può che essere rinviata al 1° settembre, quando le liste trasferimenti saranno chiuse, ma anche quest’anno il calcio italiano ha perso protagonisti importanti, attirati da ricchi ingaggi e dalle superiori ambizioni dei top club europei: da Ivan Perisic a Kalidou Koulibaly, che hanno scelto la Premier League, fino a Matthijs De Ligt, sedotto dal Bayern Monaco, e a Franck Kessie, ammaliato dal fascino sempre vivo del Barcellona. Per tacere dei campioni d’Europa Chiellini, Bernardeschi e Insigne che hanno creduto nella crescita del calcio statunitense. In entrata, gli uomini copertina sono due cavalli di ritorno come Romelu Lukaku e Paul Pogba, decisi a ritrovare in Italia quella gioia di giocare smarrita in Premier, così come Luka Jovic, nuovo bomber della Fiorentina, l’aveva persa in Spagna e Georginio Wijnaldum, stella tra le stelle della nuova Roma, in Francia.

La Serie A saluta però anche l’arrivo di Angel Di Maria, che ha scelto la Juve per farsi trovare in forma per il Mondiale, così come quello del talento Charles De Ketelaere, con il quale il Milan rilancia le proprie ambizioni per il bis tricolore. Obiettivo condiviso anche dall’Inter e il testa a testa meneghino quest’anno, oltre che del sapore della rivincita nerazzurra dopo la beffa della scorsa primavera, si ammanterà anche della caccia condivisa alla seconda stella. La lotta allo scudetto però coinvolgerà anche la Juventus oltre alla Roma di José Mourinho, parziale regina del mercato complice anche la scelta di rilanciare Paulo Dybala, uno dei tanti svincolati d’oro dell’estate. A Napoli, Lazio, Fiorentina e Atalanta il compito di sorprendere o di contendersi gli altri posti europei. Il resto delle partecipanti darà vita all’”altro campionato” con vista sulla tanto agognata colonna di sinistra, per stare più alla larga possibile dalla zona retrocessione.

Via alla Serie A, le curiosità e i record da battere: Lombardia superstar, Immobile punta la storia

La Serie A 2022-’23 non sarà comunque né il campionato più lungo di sempre, né quello con l’intervallo più corto di tutti i tempi tra un torneo e l’altro, dal momento che entrambi i primati appartengono, tristemente, alla tormentata annata 2019-’20, segnata dal dramma della pandemia e dal lungo stop per il lockdown e disputata tra il 24 agosto 2019 e il 2 agosto 2020, appena 48 giorni prima del via del campionato successivo. Sarà comunque fondamentale partire bene, ma soprattutto ripartire bene, perché se nessuna squadra potrà fatalmente essere al meglio della condizione a Ferragosto, a gennaio quando le differenze di valori saranno più definite sarebbe esiziale perdere terreno nella fase cruciale della stagione, prima del ritorno delle coppe europee.

Tra le curiosità della nuova Serie A la presenza di ben cinque squadre lombarde. Ad Atalanta, Inter e Milan si sono aggiunge le promosse Cremonese e Monza: i grigiorossi tornano dopo 26 anni, mentre quella brianzola sarà la 69ª squadra diversa della storia del campionato a girone unico. Non sarà però un record assoluto, visto che nel 1951-’52 le lombarde erano ben sei (Atalanta, Como, Inter, Milan, Legnano e Pro Patria). Solo tre i derby in calendario, dopo la retrocessione del Genoa: non erano così pochi dal 2011-’12, quando si giocarono solo quelli di Milano e Roma. Tra i record di squadra, il sogno di molte grandi è quello di fare meglio dei 10 successi consecutivi in avvio di stagione della Roma 2013-’14: riuscirci potrebbe voler dire ipotecare il titolo già prima della lunga sosta, mentre l’equilibrio che si annuncia fa pensare che sia difficile avvicinare il record di punti, 102 della Juventus nel 2014.

Vincerà ancora la miglior difesa? Il Milan ha trionfato anche così, con Mike Maignan capace di totalizzare 17 clean sheets, a -4 dal primato che appartiene a Gigi Buffon (due volte) e Morgan De Sanctis, ma nella scorsa stagione i rossoneri hanno incassato 31 gol: il primato di 20 della Juve sembra lontano. Quanto ai bomber, Ciro Immobile ha un appuntamento con la storia: già quattro volte capocannoniere il capitano della Lazio può eguagliare il recordman Gunnar Nordahl a quota cinque, ma Lukaku e Vlahovic sono pronti a dargli battaglia. Il serbo della Juventus, in particolare, potrà avvalersi di due assistman seriali come Di Maria e Filip Kostic, che arrivano in Italia sulla scorta di numeri eccellenti come passaggi vincenti. Attenzione, allora, a due record che possono cadere: il Papu Gomez nel 2020 mise a segno 16 assist in una sola stagione, primato assoluto nella storia della Serie A, mentre Billy Costacurta detiene quello del marcatore meno giovane, a 41 anni e 25 giorni nel maggio 2007. Zlatan Ibrahimovic, che tornerà in campo a gennaio 2023 dopo l’operazione al ginocchio e dopo aver soffiato su 41 candeline il 3 ottobre vuole far restare il record a Casa Milan.

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