Dopo gli insulti razzisti subiti da Maignan e la sospensione temporanea di Udinese – Milan con l’uscita dal campo del portiere, sembra si sia mosso qualcosa dall’interno. Il responsabile dei cori discriminatori è stato individuato e bandito a vita dagli stadi. Ma per facilitare questi interventi e per cercare di isolarli, Luigi De Siervo sta valutando l’ipotesi degli scanner facciali. L’ad della Serie A ne ha parlato al Corriere della Sera.
- De Siervo: "Scanner facciali ai tifosi, per risalire all'identità"
- Piantedosi: "Delinquenti che si nascondono tra la folla"
- Piantedosi e la possibilità di pene più severe contro il razzismo
De Siervo: “Scanner facciali ai tifosi, per risalire all’identità”
“Il piano è dotare gli stadi di tutte le squadre iscritte alla Serie A di impianti di videosorveglianza in grado di scannerizzare all’ingresso dello stadio i volti di chi vi accede associandoli ai dati anagrafici presenti nei biglietti nominali, così da risalire immediatamente all’identità dei tifosi” – ha spiegatoDe Siervo. Ha poi proseguito: “Nonostante la crisi economica conseguente al Covid, la mancata disponibilità dei calciatori a ridursi anche parzialmente gli stipendi mi auguro che riusciremo a investire in questa tecnologia”. In conclusione: “I costi sono rilevanti, ma la speranza è riuscire ad approvare il progetto entro la fine di questa stagione”.
Piantedosi: “Delinquenti che si nascondono tra la folla”
Anche il Ministro dell’interno Piantedosi ha preso posizione dopo gli insulti razzisti a Maignan, rilasciando un’intervista a La Gazzetta dello Sport: “Esprimo un giudizio di assoluta condanna, quello che è successo è gravissimo, comportamenti vili che non solo offendono la dignità della vittima ma tradiscono lo spirito stesso del gioco del calcio e i valori che dovrebbe trasmettere”.
Poi ha proseguito: “Ho subito chiesto al Capo della polizia di fare ogni sforzo per individuare prima possibile chi si è macchiato di una simile condotta. E già c’è stata l’identificazione di una persona. Lo sport rappresenta una straordinaria opportunità di comunicazione, promozione e crescita ma questi gesti odiosi, commessi da un pugno di delinquenti che tentano di nascondersi tra la folla, recano discredito a un’intera comunità e trasmettono un’idea distorta del nostro Paese”.
Piantedosi e la possibilità di pene più severe contro il razzismo
Il ministro ha poi concluso parlando di possibili nuove misure contro qualsiasi forma di discriminazione razziale: “Quanto accaduto deve farci riflettere sulla necessità di rendere ancora più efficaci le sanzioni per colpire i singoli responsabili di questi atti inaccettabili. Vanno individuati strumenti che, oltre alla chiusura degli stadi e delle curve, rendano ancora più incisiva la risposta dello Stato verso gli autori di questi gravissimi gesti. Abbiamo già sottoscritto e reso operativo un significativo protocollo contro l’antisemitismo e il razzismo. Ma ho intenzione di fare anche altro”.