Il caso Maignan continua a sollevare polemiche feroci attorno al calcio italiano, dopo gli insulti razzisti rivolti da una frangia del pubblico di Udine al portiere del Milan. Chi ha gestito al meglio la situazione, seguendo il protocollo e rispettando lo stato d’animo del calciatore, è stato proprio l’arbitro Maresca della sezione di Napoli, chiamato ad occuparsi di una situazione tanto spiacevole quanto delicata. A due giorni dal match del “Friuli”, è arrivata anche la versione del direttore di gara partenopeo, che ha raccontato quegli attimi che hanno caratterizzato il primo tempo di Udinese-Milan.
Cori razzisti a Maignan, la versione dell’arbitro Maresca
Fabio Maresca, arbitro di Udinese-Milan, è intervenuto ai microfoni dell’ANSA per fare chiarezza su quanto accaduto in campo nella prima frazione di gioco, quando Mike Maignan si è allontanato dai pali della porta rossonera per evidenziare l’atteggiamento discriminatorio di una parte della curva occupata dai tifosi dell’Udinese. Importante, in queste circostanze, gestire anche lo stato emotivo della persona coinvolta, senza perdere di vista il protocollo.
“Mi sono comportato da fratello maggiore, – ha rivelato Maresca – ho provato sincero dispiacere per Maignan che era chiaramente colpito sul piano emotivo. Che disagio ho provato per quei buu beceri… Fermo restando che il regolamento è chiaro, la linea dell’AIA e del designatore Rocchi non ammette equivoci e io mi sono limitato a seguirla, come è mio dovere”.
E poi ha aggiunto: “In quei momenti, ho provato veramente grave disagio per il giocatore ma anche per la situazione. Chi prova amore per questo sport, prova dolore a vedere interrotta una partita per un evento così becero, per il comportamento di alcuni. Perché solo di alcuni si tratta e non bisogna generalizzare”, ha precisato il fischietto napoletano.
Cosa dice il regolamento in caso di episodi di razzismo
Per cori e insulti razzisti ad un atleta o un tesserato di una società, si può arrivare anche all’interruzione dell’evento sportivo. Utile, in tal senso, ribadire ciò che il regolamento dice quando si verificano episodi deprecabili come quello di Udine. Del resto, lo ha fatto proprio Maresca, costretto ad applicare alla lettera le linee guida imposte da Gianluca Rocchi, designatore dell’AIA per Lega A e Lega B.
Così Maresca all’ANSA, ripercorrendo i momenti che hanno portato all’annuncio dello speaker e alla temporanea sospensione della partita: “Il quarto uomo mi ha informato e quindi ho cercato di rassicurare Maignan, anche sul piano umano, nel caso avesse avuto una reazione forte. Qualsiasi cosa accada, gli ho detto, rivolgiti a me, ora faccio fare l’annuncio. Così è avvenuto, come è standardizzato, poi è stato ripetuto l’annuncio agli altoparlanti e infine c’è stata la prevista sospensione della gara”.
“L’arbitro – ha aggiunto – può poi invitare le squadre a lasciare il terreno di gioco, cosa che però non è successa ieri. Nei casi più seri si potrebbe arrivare all’interruzione della partita, sentendo il responsabile dell’ordine pubblico, ma non è stato necessario arrivare nemmeno a questo”.
AIA, i complimenti di Trefoloni a Maresca
Nella serata di ieri, intanto, sono arrivati anche i complimenti ufficiali dell’AIA, attraverso la voce di Matteo Trefoloni, braccio destro del designatore Rocchi. Ospite degli studi di DAZN, in occasione del nuovo appuntamento di “Open VAR”, l’ex arbitro ha subito ribadito la bontà del lavoro di Maresca in Udinese-Milan, in un contesto mai facile da gestire per un direttore di gara.
Maresca è stato molto bravo in occasione degli insulti razzisti a Maignan. Ha gestito bene la situazione sia sotto il profilo del protocollo, seguendo alla perfezione il regolamento, sia sotto l’aspetto umano, andando dal giocatore e manifestandogli immediatamente la sua vicinanza. In questi casi, è necessario fare anche questo e Maresca è stato molto bravo anche dopo.