L’uomo della provvidenza. L’arma letale di Spalletti in Nazionale si è rivelata risorsa preziosa anche per Inzaghi, segnando il gol qualificazione al minuto 99. L’eroe della notte magica dell’Inter contro il Barcellona ha il nome e il volto di Davide Frattesi. Entra, segna e decide: eccolo qui il marchio di fabbrica di un centrocampista dal killer instinct innato che ha portato i nerazzurri in finale di Champions League realizzando il gol del definitivo 4-3.
- Inter-Barcellona: Frattesi è una sentenza, il suo segreto
- La gioia per il gol decisivo e la paura: cosa è successo
- La frase urlata a Thuram nel momento cruciale del match
Inter-Barcellona: Frattesi è una sentenza, il suo segreto
Il gol numero 7 in stagione è il più importante della sua carriera, quello che non dimenticherà mai. Eppure, proprio come Lautaro, anche Frattesi ha seriamente rischiato di saltare la semifinale di ritorno a San Siro a causa di un fastidio all’addome. E il primo pensiero è andato ai fisioterapisti che l’hanno rimesso in sesto giusto in tempo: “Abbiamo fatto un lavoro incredibile per esserci”.
Gettato nella mischia al 79′ in coppia con Zielinski, quando ormai Mkhitaryan e Calhanoglu non ne avevano più, il 25enne romano ha risolto la partitissima col Barcellona a modo suo, ossia facendosi trovare al posto giusto, al momento giusto. Sponda di Taremi e tiro diretto all’angolino, imprendibile per Szczesny. A fine gara il centrocampista dell’Inter ha svelato il suo segreto ai microfoni di Sky: “Non è che mi è stato dato questo talento, ma sono sempre stato l’ultimo a mollare e il primo a crederci. È un premio all’impegno e alla dedizione”.
La gioia per il gol decisivo e la paura: cosa è successo
Con il suo sigillo Frattesi ha trasformato la Scala del calcio in un catino infernale. E il ruggito dei tifosi ha fatto tremare persino i sismografi. Potere di un gol che vale l’ultimo atto della massima competizione continentale, la coppa dei sogni. Dalla gioia alla paura.
Subito dopo aver timbrato il cartellino entrando di diritto nella storia dell’Inter, il centrocampista pupillo di Spalletti ha accusato un lieve malessere, crollando sul rettangolo verde. “Ho urlato così tanto che vedevo tutto nero. Sono stato fortunato ad aver finito la partita. Per fortuna c’era il gel”. Insomma, solo uno spavento per eccesso di esultanza.
La frase urlata a Thuram nel momento cruciale del match
Chi ha trovato forze inattese nei tempi supplementari è stato Marcus Thuram, pur essendo la spia rossa accesa. E il rincalzo di lusso di Inzaghi, finito nel mirino di diversi club tra cui Roma e Napoli, ha avuto un ruolo determinante nello spronare il figlio d’arte sotto gli occhi di papà Lilian ch’era in tribuna. “Sul 3-3 Marcus mi ripeteva che era stanco. E io gli dicevo: ‘Guarda che passiamo noi’. Anche sono subentrato, ho giocato davvero 120 per come ho vissuto tutta la partita”.