Cristian Chivu non è un rincalzo: lo chiarisce Beppe Marotta nella conferenza stampa che ha aperto il raduno dell’Inter, raccontando come si è arrivati alla chiamata del tecnico rumeno dopo l’addio di Simone Inzaghi e il no di Cesc Fabregas. Al contempo, però, il presidente ha chiesto a Chivu di vincere lo scudetto.
- Inter, Marotta chiede lo scudetto a Chivu
- Per Marotta Chivu non è un rincalzo
- I valori di Chivu e dell’Inter
- Giorni decisivi per Lookman
Inter, Marotta chiede lo scudetto a Chivu
L’Inter ha cambiato allenatore, ma non i suoi obiettivi e anche con Cristian Chivu in panchina mira a vincere tutto, compreso lo scudetto. Lo dice chiaro e tondo Beppe Marotta nella conferenza stampa che apre il ritiro nerazzurro, ricordando i successi della gestione Inzaghi e presentando l’approdo in finale di Champions League come un grande risultato. “Siamo arrivati secondi per un centimetro e oggi quel centimetro dobbiamo cercare di colmarlo – le parole di Marotta -. Ma arrivare lì è molto difficile, si è raggiunto un traguardo importante. Oggi ripartiamo con le stesse ambizioni, l’Inter ha una storia e un palmares da difendere: è inutile nasconderci dietro frasi gratuite come ‘dobbiamo arrivare tra le prime quattro‘. Noi vogliamo vincere ed è l’obiettivo di tutti”.
Per Marotta Chivu non è un rincalzo
Marotta alza dunque l’asticella in quanto agli obiettivi stagionali, chiedendo a Chivu di portare all’Inter nuove vittorie. Una richiesta legittima, per Marotta, anche perché Chivu non è un rincalzo, come invece a suo parere è stato dipinto dalla stampa dopo il no all’Inter di Cesc Fabregas, il primo allenatore cercato dai nerazzurri dopo l’addio di Simone Inzaghi. “Il nuovo ciclo parte con un nuovo allenatore come Cristian Chivu – ha aggiunto Marotta -. Si è letto che era una soluzione di rincalzo, una seconda scelta: niente di più falso”.
I valori di Chivu e dell’Inter
Per Marotta, aver contattato prima Fabregas non fa di Chivu il piano B dell’Inter. “Il fatto di aver approcciato anche con un’altra figura professionale non ha significato sminuire la figura di Chivu – ha dichiarato il presidente -, anzi ha fatto sì che abbiamo avvalorato la tesi sul profilo di questo giovane allenatore, perché oltretutto ha un vantaggio rispetto agli altri: conosce l’ambiente, conosce i valori di questa società e conosce i giocatori. Per cui questi sono vantaggi che sicuramente porteranno sicuramente poi dei risultati importanti. E dicevo, appunto, che la scelta è nata proprio da questo”.
Giorni decisivi per Lookman
Infine, Marotta ha fatto il punto della situazione su Ademola Lookman, il grande sogno dell’Inter per il reparto offensivo. “Non nascondo che sia un elemento importante, sia che su indicazione dell’aria tecnica e quindi anche dell’allenatore”, la premessa di Marotta, che ha anche ribadito gli ottimi rapporti con l’Atalanta. Per il presidente, la trattativa con Percassi è arrivata al momento decisivo: “non nascondo che nel giro di 2-3 giorni arriveremo a una conclusione – ha spiegato Marotta – se ci saranno le condizioni e l’Atalanta è decisa a venderlo, evidentemente, vedremo di attivare una negoziazione concreta per forse arrivare alla conclusione. Altrimenti si sarà la cosiddetta scelta differente”.