Christian Eriksen si gode una bella mattinata a Milano tra bici e tanti selfie con i tifosi. Il danese, collassato in campo nel corso della partita contro la Finlandia ad Euro 2020 (cosa che ha necessitato una terribile rianimazione in campo sotto gli occhi del mondo) è impaziente di tornare sul rettangolo da gioco, ma per farlo dovrà prima conoscere l’esito dei test a cui si sottoporrà il mese prossimo. Anche se l’esito dovesse essere positivo, però, il danese non potrà allenarsi in Italia, dove la pratica agonistica è vietata a chi ha un defibrillatore sottocutaneo.
La speranza di Eriksen è quella di essersi finalmente messo alle spalle l’incidente del 12 giugno, e di poter riprendere il proprio lavoro nel minor tempo possibile. All’inizio si tratterebbe solamente di carichi di lavoro di bassissima intensità per evitare qualunque tipo di incidente o di ricaduta. Il problema maggiore verrebbe nel passo successivo, quando già Eriksen avrà ripreso (si spera) allenamenti ad intensità più alta. In quel caso, comunque non potrebbe giocare in Serie A per lo stesso motivo di cui sopra, e cioè che non si concede l’idoneità sportiva in Italia ad atleti con defibrillatore sottocutaneo impiantato. Anche se si potesse fare, ragionevolmente ci sarebbero davvero pochissimi medici che firmerebbero un certificato sportivo in una condizione del genere.
In questo caso, il danese sarebbe costretto a sottoporsi ad un altro intervento chirurgico per rimuoverlo se vuole sperare di tornare a calcare i campi della Serie A.