Dell’Inter di Antonio Conte è stato uno dei primissimi epurati, dato che il tecnico salentino specificò che non era parte del progetto sin dal suo arrivo nel 2019. E così Radja Nainggolan ha trascorso una stagione e mezza in prestito al Cagliari (intervallate da sei mesi in nerazzurro, con cinque gettoni tra campionato e Champions League da subentrato). Nel frattempo però il belga è rientrato a Milano, e ora si toglie i sassolini dalle scarpe.
“Quando mi sento preso in giro, per me è difficile accettare una persona“, spiega Nainggolan ai microfoni di ‘Sky Sport’. Obiettivo della sua lamentela, senza giri di parole, è proprio Conte: “Quando l’Inter ha deciso di mandarmi via, le cose mi sono state spiegate per quello che erano. Ma mi sono giocato le mie possibilità, il problema è che non le ho avute“.
Nainggolan denuncia anche un difetto di comunicazione con Conte: “Non mi ha mai detto che sarei stato titolare, questo è vero. Ma nemmeno mi ha spiegato quale fosse il mio ruolo nel gruppo. Mi diceva solo di allenarmi e farmi trovare pronto. Può essere che io sia un giocatore da partita e non uno da allenamento“.
Cosa avvenuta, come detto, con il contagocce. E Nainggolan non ci sta: “Si potrebbe discutere il fatto che non ho mai avuto 40 minuti in campo per poter giocare le mie carte. L’ho spiegato anche a lui, non sono uno che gioca con la concorrenza. Mai stato. Ma non mi è mai successo di non essere nel giro dei titolari, e non so cosa comporti iniziare in ultima posizione per scalare le gerarchie”.
Il belga però conclude il suo intervento tendendo la mano al suo ex allenatore: “Salutarlo se lo rivedo? Questo sì, perché le cose sono sempre state chiare“. Discorso diverso per la nazionale: “Nessuno mi ha mai spiegato perché sia stato fatto fuori. Vedermi titolare e non essere nei 26 mi sembra una cosa folle“. Ma ora la sua permanenza all’Inter è in bilico. Nonostante non ci sia più Conte.