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Inter, il ritorno di Moratti alla Pinetina: i dubbi su Simone Inzaghi e il confronto tra Milito e Lautaro

La visita dell'ex presidente alla Pinetina è un momento per abbandonarsi ai ricordi e pensare al presente. Il fu numero 1 dei nerazzurri dice la sua sullo scudetto e sulla bellezza dell'Inter targata Inzaghi.

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Alessio Raicaldo

Alessio Raicaldo

Sport Specialist

Un figlio che si chiama Diego e la tesi di laurea sugli stadi di proprietà in Italia. Il calcio quale filo conduttore irrinunciabile tra passione e professione. Per Virgilio Sport indaga, approfondisce e scandaglia l'universo mondo dello sport per antonomasia

Quando Massimo Moratti varca la soglia della Pinetina non è mai un momento banale. L’ex presidente dell’Inter è tornato a trovare la sua vecchia società e ha colto l’occasione per dire la sua opinione sulla situazione dei nerazzurri. Non è mancato un commento sull’operato di Simone Inzaghi, arrivato con scetticismo ma che gradualmente ha finito col convincere tutti attraverso risultati e prestazioni. L’imprenditore, emozionato, ha ringraziato l’attuale dirigenza per l’invito complimentandosi per ciò che sta facendo.

Il ritorno a casa di Moratti

Massimo Moratti torna a casa, seppur soltanto per qualche ora. “Voglio vedere cosa c’è di uguale… (ride, ndr). È comunque un’emozione. Ringrazio per l’invito“. Di motivi per sorridere, in effetti, ne ha tanti l’ex presidente dell’Inter considerata la stagione che sta disputando la sua squadra del cuore: “Mi sto divertendo tantissimo, perché sinceramente è molto forte e gioca bene. È divertente come calcio“. Ma che sia questa l’Inter più forte di sempre? “Difficile fare paragoni – il commento dell’imprenditore – Come tipo di gioco è molto bella. Fa piacere vederla ed è un bellissimo esempio“.

Un Lautaro buono per tutte le stagioni

Anche Moratti ha vissuto esperienze meravigliose al timone dell’Inter. Basti pensare alla squadra del Triplete nella quale, a detta dell’ex numero uno del Biscione, avrebbe trovato spazio anche uno come Lautaro Martinez: “Certamente, è un campione. Ci sarebbe stato benissimo. Avevamo già Milito e doveva dare una spallata, ma comunque è bravo bravo“. Proprio il Toro è il giocatore che più affascina il vecchio presidente: “Ha classe. Mi sembra ognuno adatto al proprio ruolo. Nell’insieme questo meccanismo funziona“.

Lo scudetto e la sorpresa Inzaghi

Nessuna scaramanzia, ormai, per lo scudetto: “Per me quest’anno l’Inter è super favorita perché gioca bene, è più forte, ha continuità. Per l Champions sono più scaramantico. Vediamo partita dopo partita, è difficile“. Il merito è sicuramente da ascrivere anche al tecnico Simone Inzaghi che Moratti non credeva così bravo: “Sinceramente no. È proprio molto bravo e cresce sempre di più. Fa piacere averlo perché non solo tiene bene la squadra ma la fa giocare bene. È un piacere andarla a vedere“.

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