Non è più presidente dell’Inter, ma Massimo Moratti resta un grande tifoso dei nerazzurri. Intervistato dal Corriere dello Sport, Moratti non ha nascosto la tensione in vista del match di domenica sera: “Inter-Juve? Per noi interisti è la partita, procura sofferenza, mi faceva star sveglio la notte. Ci pensi in continuazione, nella settimana che la precede. Come emotività e come simpatia. Differenze tra Conte e Inzaghi? L’Inter solida di un anno fa serviva per vincere il campionato dopo tanto tempo e dava soddisfazione anche con il carattere. Sotto il profilo calcistico questa è più divertente, anche perché ci sono giocatori di maggior classe. E il fatto di non sapere già come andrà a finire regala emozioni in più…”.
Un match contro la Juventus indimenticabile per l’Inter è sicuramente quello del ’98, con il contatto tra Ronaldo e Juliano che ha scatenato polemiche infinite. Per Moratti un episodio che va oltre la moviola in campo: “Sarebbe stato uguale, perché dietro al Var ci sarebbe stata gente che la pensava allo stesso modo. Quella partita ha guastato il rapporto tra le due società”.
Infine, Moratti è tornato indietro nel tempo raccontando l’acquisto del club e di alcuni protagonisti della storia nerazzurra: “Mi piaceva pensare a come avrebbe potuto essere. Prendere l’Inter non era nemmeno tra le intenzioni, allora. Come avrei fatto, chi avrei venduto, chi avrei comprato, questo risposi. Vendere non mi veniva molto bene (ride), però Ronaldo e Ibrahimovic furono grandi operazioni, autentici investimenti. Ronaldo del ’98 non è descrivibile con accenti umani, era baciato da Dio. Ibra era il capo, dava anche ottimi consigli. Ancora oggi, a quarant’anni, non sembra cambiato. Mourinho? Lo sento ancora, sta facendo bene alla Roma. Lo presi perché mi ricordava Herrera, mi divertiva il fatto che, come il Mago, fosse diverso, provocatorio, abilissimo nel comunicare, molto intelligente”.
Alla Gazzetta dello Sport invece, Moratti ha voluto rispondere a Bonucci. Per il difensore bianconero, l’Inter ha vinto lo scudetto nella passata stagione per demeriti della Juventus, ma l’ex presidente nerazzurro non ci sta: “Bonucci poteva aggiungere per ‘notevoli’ demeriti della Juve. Così gli veniva meglio. Poi non capisco questa uscita. Un campionato lo vince la squadra più forte e l’anno scorso l’Inter era nettamente più forte della Juve. Se no ognuno si mette a parlare dei propri scudetti persi per demerito non la finiamo più”.