Al triplice fischio di Inter-Juventus, l’allenatore nerazzurro Simone Inzaghi non ha fatto altro che puntare il focus sull’episodio del presunto “mani” di Adrien Rabiot, autore dell’assist vincente al gol decisivo di Filip Kostic. A ragione oppure no, sta di fatto che per la sua squadra è arrivata la nona sconfitta in campionato, la terza nelle ultime quattro ore. Un ruolino di marcia tanto misero quanto preoccupante in vista di un mese di aprile che, alla ripresa delle ostilità dopo la pausa riservata agli impegni delle nazionali, proporrà la bellezza di 9 impegni ufficiali.
- Inter: Inzaghi e l'"alibi-Rabiot", ma i problemi sono tanti
- Inter, una sosta piena di grattacapi per Simone Inzaghi
- Quell'attacco dell'Inter senza munizioni...
Inter: Inzaghi e l'”alibi-Rabiot”, ma i problemi sono tanti
C’è tanto che non va in casa Inter, è inutile nascondersi dietro a un dito o, meglio, dietro a un seppur potenzialmente giustificato alibi arbitrale. L’Inter di Simone Inzaghi non ha gioco e non segna. Le statistiche rispetto alla prestazione della Juve di Massimiliano Allegri è a dir poco impietosa: tre tiri nello specchio dei nerazzurri contro i 18 tentativi della formazione ospite. La manovra è macchinosa e il rientro di Marcelo Brozovic sembra, inaspettatamente, averla appesantita ulteriormente. A mancare, in zona nevralgica, anche la qualità di Henrikh Mkhitaryan, anch’egli da ritrovare.
Inter, una sosta piena di grattacapi per Simone Inzaghi
Una sosta di grattacapi quella del tecnico piacentino, che spera di recuperare fisicamente i vari Milan Skriniar, Alessandro Bastoni, Robin Gosens e Federico Dimarco, quest’ultimo uscito di scena proprio contro la Juventus per via di un risentimento muscolare al retto addominale. Soluzioni non semplici da cercare con la squadra dimezzate dalle convocazioni internazionali.
Quell’attacco dell’Inter senza munizioni…
Vanno assolutamente trovate, le soluzioni per rifornire un attacco che ha già i suoi problemi: Lautaro Martinez non segna da tre partite. Romelu Lukaku, benché suo il gol della doppia, vittoriosa sfida al Porto in Champions League, è lontanissimo parente della macchina da gol ammirata nell’era Antonio Conte. L’alternanza con Edin Dzeko, infine, ha palesemente fatto male anche al bosniaco, a secco dalla finale di Supercoppa italiana di Riyadh. Il continuo “ciapanò” alle spalle del Napoli, lascia tutto aperto per le restanti tre postazioni in Champions in palio. Tuttavia, a rientro dalla sosta, ad Appiano Gentile, ci sarà da cambiare decisamente registro.