L’annuncio era stato preceduto sui canali social dall’Inter da un video che spoilerava un po’ la notizia: “Secondo noi sarete mooooolto contenti a breve…”. E poco dopo la notizia è stata data ufficialmente. Lautaro Martinez ha firmato il rinnovo con l’Inter fino al 2029, un prolungamento di contratto che era scontato da tempo ma mancava sempre qualcosa per l’annuncio.
- Il comunicato dell'Inter su Lautaro
- La storia del Toro che si legò al Serpente
- L'entusiasmo e l'orgoglio del Toro
- I tifosi in festa per l'annuncio su Lautaro
Il comunicato dell’Inter su Lautaro
Questo il comunicato del club: “FC Internazionale Milano comunica di aver raggiunto un accordo per il prolungamento di contratto del giocatore Lautaro Martinez: l’attaccante classe 1997 sarà nerazzurro fino al 30 giugno 2029″.
La storia del Toro che si legò al Serpente
Il sito dell’Inter pubblica poi un approfondimento in cui ripercorre la carriera del Toro: “Un cammino straordinario in cui è cresciuto, si è affermato ed è diventato il capitano e trascinatore dell’Inter. Un percorso che oggi prosegue nel segno del duro lavoro e del senso di appartenenza. Il prolungamento del rapporto è una conseguenza naturale delle sei stagioni in nerazzurro dell’attaccante argentino che ha collezionato complessivamente 282 presenze, condite da 129 reti. La sua storia è legata indissolubilmente a Bahia Blanca, città portuale argentina, dove tutto è iniziato. Lautaro è nato il 22 agosto 1997 in un luogo dove essere dinamici fa parte del proprio DNA, dove ogni giorno tutto è in mutazione grazie anche al mare che si ritira, prende la rincorsa e va a toccare dolcemente il bagnasciuga. Ed è da questo moto perpetuo impetuoso che prende ispirazione, facendo della determinazione e dell’instancabile lavoro le sue principali caratteristiche.
Il suo percorso calcistico inizia a Liniers. Nei primi anni nel Settore Giovanile gioca in difesa, poi nel tempo sempre più avanti a fare gol, a creare l’imprevedibile, a diventare uno degli attaccanti più forti del mondo. Gioca per 4 stagioni al Racing ed è lì che inizia la sua favola interista, un segno del destino inequivocabile: nel giorno del suo esordio in prima squadra con il Racing a dargli il cambio è Diego Milito, il Principe nerazzurro. Dopo gli anni in Argentina approda all’Inter e nella sua prima stagione -2018/19-, colleziona 35 presenze, segnando 9 reti. Osserva, studia e impara. Chi nasce in una città di mare lo sa: è un luogo tosto e duro, ma allo stesso tempo ti aiuta a non aver timore di cosa ci sia dietro l’orizzonte. Il suo impatto con la maglia nerazzurra è un climax ascendente. Nel secondo anno realizza 21 gol ed è protagonista nella cavalcata fino alla finale di Europa League. Nella stagione 2020-21 arriva il primo importantissimo titolo, quello più sognato: il 19° Scudetto conquistato da protagonista con 17 gol in campionato e un’importante e determinante firma sul tricolore.
La sua è una crescita costante, abbinata alla capacità innata di ribaltare calcisticamente il significato delle parole sacrificio e sofferenza, nobilitandole e facendole diventare i suoi più importanti valori umani. Al suo quarto anno con la maglia dell’Inter colleziona 49 presenze e mette a segno 25 reti importantissime nella conquista della Coppa Italia e della Supercoppa Italiana. La stagione 2022/23 è un’annata entusiasmante, vissuta con passione gara dopo gara, chiusa con altri due trofei e la finale di Champions League a Istanbul. Saranno tanti i gol pesanti. Da quello nella finalissima di Supercoppa Italiana contro il Milan a quello nell’euroderby sempre contro i rossoneri, fino alla decisiva doppietta nella finale di Coppa Italia contro la Fiorentina che gli permette di raggiungere e superare il traguardo delle 100 reti in nerazzurro. Termina la stagione con 28 gol in 57 gare, stabilendo il suo primato personale di gol in una singola annata.
Sempre pronto a lottare, sempre pronto a difendere il gruppo, la squadra e i compagni. Caratteristiche che sposano bene la responsabilità e l’onore di indossare la fascia di capitano al braccio, con un piglio da leader e tanta generosità. Lautaro Martinez nell’anno della storica Seconda Stella ha scritto una pagina importante della storia nerazzurra, entrando nella top 10 dei cannonieri all time dell’Inter, -in cui occupa attualmente l’ottava posizione-, e ha dato assoluto spettacolo con alcune reti straordinarie. Dal destro a giro contro l’Atalanta al gol contro la Juventus, fino al capolavoro contro il Bologna. In questo torneo ha raggiunto il traguardo delle 100 reti, arrivato nella gara vinta contro il Lecce ed ha trionfato nella classifica cannonieri con 24 centri.
Il suo talento ha trovato immense soddisfazioni anche con la nazionale argentina con cui nel 2022 ha realizzato il sogno di ogni calciatore: diventare campione del mondo. L’anno prima aveva già partecipato al trionfo in Copa America e si è ripetuto quest’estate, diventando grazie alle sue pesanti reti uno degli assoluti protagonisti e capocannoniere della rassegna. Sua la rete decisiva nella finalissima contro la Colombia. Con l’Albiceleste ha segnato 29 reti in 64 apparizioni.
Il Toro in maglia nerazzurra ha conquistato 2 Scudetti, 2 Coppe Italia e 3 Supercoppe Italiane. Vittorie che nascono anche dal coraggio di un capitano che ha per sempre lasciato un solco profondo nella storia di questo club, con cui ha raggiunto le 250 presenze. E la storia continua”.
L’entusiasmo e l’orgoglio del Toro
A pochi minuti dall’annuncio, sono arrivate puntuali anche le parole del Toro, che ai canali ufficiali del club nerazzurro non ha nascosto il proprio orgoglio: “Tutto questo significa tantissimo. Sono molto orgoglioso e grato ai dirigenti e alla nuova proprietà perché dopo sei stagioni continuare qui vuol dire molto per me e per la mia famiglia. Sono estremamente contento è ho voglia di continuare a lottare per traguardi importanti. Spero di continuare a crescere e superarmi, come è accaduto ogni singolo anno da quando sono a Milano. Lavoro ogni giorno per questo, per essere sempre più un giocatore, un compagno e un capitano. Voglio sempre dare il massimo”.
Guardando al passato, Lautaro ha poi ammesso: “Non mi aspettavo di essere tra i migliori marcatori della storia dell’Inter. Qui sono passati tanti campioni e vuol dire che, sicuramente, ho fatto un grande lavoro. Però, voglio continuare a segnare e prepararmi per affrontare le sfide nel migliore dei modi. Se faccio gol bene, ma l’importante è che vinca la squadra. Se tornassi indietro direi al me stesso più giovane di fare esattamente le stesse cose: lasciare il 100% in campo ogni volta, dare una mano ai compagni dentro e fuori dal campo, avere sempre una parola positiva, essere d’esempio“.
Infine, il messaggio ai tifosi: “Voglio continuare così, per far rivivere ai tifosi i momenti bellissimi di questi sei anni. Quando sono arrivato in Italia ero un Lautaro più giovane e meno maturo, però poi gli anni passano e si cresce in tutti gli aspetti. Diventare padre ha fatto scattare un clic nella mia testa e nella mia vita e per un calciatore il sostegno della famiglia è fondamentale. Le quattro gambe del tavolo devono essere ben salde e io ho questa fortuna“.
I tifosi in festa per l’annuncio su Lautaro
Fioccano le reazioni sui social: “Un grande attaccante e un grande vincente, non lo scambierei mai con nessuno!” e poi: “Annunciato il rinnovo del capitano nello stesso giorno che ho ricevuto la sua maglia. Che bel doppio regalo” e anche: “Habemus rinnovo! Sia giubilo in tutto il regno nerazzurro” e ancora: “Sei stato di parola capitano, bravo”, oppure: “Campione, capitano, bandiera. Grazie al ragazzo e al Club. E sempre Forza Inter!”
C’è chi scrive: “IL RE DI MILANO. IL NOSTRO CAPITANO. IL PROSSIMO PALLONE D’ORO. CON NOI FINO AL 2029″ e poi: “C’erano una volta un Toro e un Serpente. Il toro si innamorò del serpente e il serpente del toro. E vissero felici e contenti” e anche: “Un grande attaccante e un grande vincente, non lo scambierei mai con nessuno!” e ancora: “Bellissimo il nostro capitano, e soprattutto vero interista” e infine: “Sarebbe interessante sapere dove diavolo sono finiti tutti quelli che rompevano le scatole a Lautaro perché non si decideva a rinnovare”.