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Inter-Lazio, moviola: Cosa ha visto Marchetti sul rigore per Lautaro?

La prova del fischietto di Ostia nella semifinale di Supercoppa analizzata ai raggi X dall’esperto di Mediaset Graziano Cesari, solo tre gli ammoniti

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Ha spiazzato tutti Rocchi nel designare Marchetti per Inter-Lazio, semifinale di Supercoppa. Classe 1989, il fischietto di Ostia Lido è una delle nuove leve della Serie A dove vanta 28 presenze. Si tratta di un arbitro che segue il trend della nuova generazione, cercando di ridurre il numero di cartellini e provando a instaurare il dialogo con i giocatori in campo. Il suo esordio nel massimo campionato è arrivato nel febbraio 2021 ma come se l’è cavata ieri a Riad?

I precedenti di Marchetti con Inter e Lazio

Secondo incrocio per Marchetti con i biancocelesti, dopo la vittoria per 0-2 di questo campionato a Empoli, quattro i precedenti con i nerazzurri. In questo campionato ha già diretto l’Inter nel successo 4-0 contro la Fiorentina e nella vittoria esterna contro il Torino. In totale i precedenti sono 4 e tutti vincenti per i nerazzurri. Gli altri due appartengono alla stagione 2021/2022, contro il Cagliari e contro il Venezia: 4-0 e 2-1.

Marchetti ha ammonito tre giocatori

Coadiiuvato dagli assistenti Baccini e Mokhtar, con Marinelli IV uomo, Di Bello al Var e Di Paolo all’Avar l’arbitro ha ammonito tre giocatori, di cui uno della squadra di Inzaghi: Romagnoli (L), Vecino (L), Calhanoglu (I) Recupero: 1′ – 3′.

Inter-Lazio, i casi dubbi

Questi i principali casi da moviola. Al 6′ colpo di testa di Thuram in area piccola deviata da Gila. Timide proteste nerazzurre, ma la deviazione è regolare. All’8’ scivolata di Pavard su Marusic che l’arbitro non sanziona. L’eventuale gol sarebbe stato annullato, c’era fallo. Al 17’ regolare il gol di Marcus Thuram. Sia Bastoni, che Dimarco che lo stesso Thuram sono sempre in posizione regolare.

Al 29′ doppio errore dell’arbitro Marchetti. Prima inverte una rimessa laterale che era in favore della Lazio data all’Inter. Poi sugli sviluppi dell’azione non concede il calcio d’angolo per tocco di Lazzari su cross di Dimarco che non ha innescato Lautaro per il 2-0. Al 36′ scontro in area fra Barella e Gila con il difensore della Lazio che colpisce il centrocampista nerazzurro che cade e chiede un rigore. Marchetti non concede e torna indietro annullando tutta l’azione per fuorigioco di Thuram.

Al 40′ Immobile chiede un rigore dopo essere entrato a contatto con Francesco Acerbi in area. I due sono corpo a corpo con il difensore che trattiene la maglia dell’attaccante che però a sua volta si aggrappa. Episodio dubbio, Marchetti giudica in campo e il var non può intervenire. Al 498’ Lautaro Martinez in area di rigore si gira e cade a contrasto con Pedro. Marchetti lascia correre, ma Di Bello al var lo chiama alla On Field Review. Marchetti vede il calcetto di Pedro su Lautaro e concede il penalty. All’87’ annullato il gol del 3-1 di Ciro Immobile che controlla di mano prima di battere Sommer.

Per Cesari c’era il rigore per l’Inter

A fare chiarezza è Graziano Cesari. Dagli studi di Mediaset l’ex arbitro spiega: «La prova di Marchetti è superata, seppur con una piccola ingenuità. Però l’arbitro è comunque promosso. Quando la formazione nerazzurra vinceva 1-0 ha concesso un calcio di rigore. Non è arrivato direttamente dal suo fischio ma è stato OFR col VAR. L’arbitro è molto lontano quindi il corpo di Pedro gli impedisce una visuale corretta. L’assistente, invece, poteva vederlo e anche via auricolare dare un indizio a Marchetti. Allora è chiaro che Aleandro Di Paolo e Marco Di Bello che sono al VAR dicono qualche cosa.

Cesari valuta il rigore concesso da Marchetti all’Inter dopo il fallo subito da Lautaro Martinez: «Noi subito ci siamo chiesti se c’era un tocco prima sul piede destro di entrambi i calciatori. Ma la nostra lente d’ingrandimento ci ha fatto notare che non c’è mai un tocco sui due piedi destri. Quindi inevitabilmente diventa importante il calcio col sinistro. Non c’è mai un tocco là. Quando i piedi si appoggiano diventa determinante il colpo che Pedro dà a Lautaro Martinez sul polpaccio. Quindi inevitabilmente si deve concedere il calcio di rigore, che ci sta tutto assolutamente».

Un errore però c’è: «Per quanto riguarda, invece, l’ingenuità si tratta di una norma del vantaggio che non si deve mai accordare. L’arbitro è molto vicino e il fallo di Stefan De Vrij al 67′ è netto. Si sta parlando di un fallo fuori dall’area di rigore. Non puoi concedere un vantaggio dove non c’è un utile e che non giova alla squadra. Questo diventa uno svantaggio. Molto meglio dare un calcio di punizione perché il fallo è assolutamente netto. Il voto finale a Marchetti è 6,5 per Inter-Lazio».

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