La sessione di mercato estivo chiude ufficialmente stasera ma l’Inter, come dichiarato dai propri dirigenti nelle scorse giornate, ha terminato da tempo le proprie operazioni in entrata.
Accolti con entusiasmo Dzeko, Dumfries, Correa e Calhanoglu, nelle ultime ore il club nerazzurro si limiterà a perfezionare la cessione di qualche giovane e, al contrario di quanto spesso avvenuto nelle sessioni degli ultimi anni, osserverà in maniera tranquilla e disinteressata la chiusura di una campagna trasferimenti condotta con molta accortezza.
Come rivelato dall’ad Giuseppe Marotta, infatti, il mercato interista ha dovuto fare i conti con alcune importanti problematiche che ne hanno profondamente condizionato l’andamento.
“È stato complicato, del resto le difficoltà che attanagliano l’Inter in questo momento sono le stesse che troviamo in tanti altri club” ha spiegato il dirigente classe 1957 ai microfoni di Rai Radio 1.
“Bisogna dare spazio alla creatività, alla competenza delle singole aree tecniche per cercare di sopperire alla mancanza di investimenti che rappresentavano un aspetto ordinario precedente a questa pandemia. Correa? Con Lautaro fanno una bella coppia, ne siamo molto felici”.
L’argentino, assieme al bosniaco ex Roma, è arrivato a Milano per sopperire la partenza di un totem come Romelu Lukaku, un addio questo che, assieme a quelli di Hakimi e Cristiano Ronaldo, ha tolto diverso appeal alla Serie A.
Nonostante questo però, secondo Marotta, il campionato italiano resta tecnicamente molto valido.
“Il campionato italiano ha perso sì delle risorse, dei giocatori importanti, ma ha acquisito una crescita per quanto riguarda la parte tecnica, anche l’arrivo di Mourinho ha destato un nuovo interesse” ha dichiarato l’ad interista.
“Sono certo che il campionato risalirà la china dopo un periodo di grande contrazione finanziaria che ha inciso anche nell’economia e nei trasferimenti dei singoli club. È stato un mercato difficile per tutti, siamo in un momento complicato per il calcio mondiale” è stata la chiosa realista del dirigente varesino.