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Inter, Marotta non vuole rivoluzioni sul mercato ma lancia un messaggio ai veterani: chi rischia la prossima estate

Cambia la politica societaria del club nerazzurro come annunciato dallo stesso presidente. Restyling non significa rivoluzione, anche se qualche veterano potrebbe andar via.

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Alessio Raicaldo

Alessio Raicaldo

Sport Specialist

Un figlio che si chiama Diego e la tesi di laurea sugli stadi di proprietà in Italia. Il calcio quale filo conduttore irrinunciabile tra passione e professione. Per Virgilio Sport indaga, approfondisce e scandaglia l'universo mondo dello sport per antonomasia

Giuseppe Marotta non è uomo da rivoluzioni. Semmai da piccoli ritocchi, possibilmente low cost, da immettere all’interno di una rosa che è già piuttosto strutturata, tant’è che in molti ritengono l’Inter la più squadra più forte del campionato. A fine stagione, però, qualcosa nella politica nerazzurra potrebbe cambiare. Lo ha svelato lo stesso presidente del club meneghino parlando della necessità di ringiovanire il gruppo.

La rosa più vecchia della Serie A

L’Inter ha l’organico più vecchio di tutta la Serie A. Esperienza la chiama Beppe Marotta e fino ad oggi effettivamente è servita ai nerazzurri. “Siamo primi in campionato, l’unica italiana nelle fasi finali della Champions League e tra le otto squadre ancora in corsa per la Coppa Italia“, racconta con orgoglio il presidente del club meneghino in occasione della nomina di tre nuovi membri nel Cda.

Cambia la politica dell’Inter

Ciò non significa che la politica attuale non possa essere rivista, anzi. “Il modello di riferimento sarà leggermente modificato – spiega Marotta -, in quanto la filosofia della società è di tornare a fare investimenti su profili giovani che garantiscano asset patrimoniali e che possano dare un apporto di qualità a questa squadra di valori importanti“. Messaggio chiaro, insomma: “Vogliamo ringiovanire la rosa“.

Pronta l’Under 23 nerazzurra

In quest’ottica il progetto Under 23 calza proprio a pennello: “Posso dire ufficialmente che stiamo allestendo il modello della squadra Under 23 a cui daremo anche un naming preciso – ha spiegato il presidente -. Presenteremo la domanda in federazione, credo che a riguardo non ci siano problemi. Dal 2025/26 avremo la seconda squadra“. Il dirigente aggiunge infine che i giovani nerazzurri giocheranno a Monza molto probabilmente.

Che fine faranno i veterani?

Marotta ci ha tenuto comunque a rimarcare che il gruppo attuale non verrà smantellato. Non ci sarà nessun ridimensionamento, con obiettivi pertanto sempre massimi. Nessuno però ha il posto garantito in rosa: “Valuteremo tutte le posizioni” afferma il dirigente in vista di quella che possiamo definire a tutti gli effetti una nuova era. Intanto il presente è il Napoli e un match che può valere lo scudetto.

I giocatori maggiormente a rischio

Quali possono essere i calciatori a rischio partenza a giugno? Partiamo dalla difesa dove in particolar modo i due perni centrali Acerbi e De Vrij sono abbondantemente over 30 e andranno valutati seriamente. Stesso dicasi per Darmian che pure a 35 anni non è di primissimo pelo. A centrocampo Mkhitaryan potrebbe quanto meno veder ridursi il suo minutaggio. In avanti Arnautovic è fuori progetto, Taremi non ci è mai realmente entrato per quelle che erano le aspettative. Chiudiamo con Sommer: un altro anno potrebbe anche farlo.

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