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Inter, rabbia e veleni: tutti i motivi del silenzio stampa, il retroscena e il caso Guida

Furia nerazzurra per il rigore concesso alla Lazio nel finale che può consegnare lo scudetto al Napoli: tutto quello che è successo dopo la fine

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Bocche cucite e furia Inter dopo il 2-2 con la Lazio che rischia di consegnare lo scudetto al Napoli, avanti di un punto a 90′ dalla fine del campionato. Il silenzio assordante di Inzaghi e della società racchiude la delusione per aver sprecato il sorpasso in classifica all’ultima curva prima del traguardo, ma soprattutto il malcontento per alcune decisioni arbitrali che non hanno affatto convinto il club di viale della Liberazione.

Inter, rabbia e veleni: scatta il silenzio stampa

L’Inter non ha saputo approfittare della clamorosa doppia frenata del Napoli capolista che, dopo il pareggio interno col Genoa e al netto dei tre legni colpiti al Tardini, non ha sfondato né convinto neppure a Parma.

La folle partita con la Lazio aveva visto i nerazzurri compiere due volte il sorpasso ai danni dei partenopei, prima del rigore assegnato da Chiffi con richiamo al Var e trasformato da Pedro, che ha fatto infuriare Simone Inzaghi (espulso proprio come Conte, che coincidenza) e società. Nel post partita è scattato il silenzio stampa. Nessun commento. Zero.

Cosa è successo negli spogliatoi dopo il 2-2 con la Lazio

Il momento è delicato. Perché è vero che l’Inter è ancora in corsa per il tricolore, ma bisogna non lasciarsi condizionare dagli eventi per provare ad arrivare sereni all’appuntamento più importante della stagione: la finale di Champions League contro il Paris Saint-Germain in programma sabato 31 maggio a Monaco di Baviera.

Ed è forse proprio questa la ragione principale del silenzio: il club ha preferito protestare trincerandosi dietro un rumoroso silenzio, anziché avvelenare ancora di più il clima sbottando in diretta tv. Fatto sta che al triplice fischio Inzaghi, calciatori e dirigenti sono rimasti chiusi per oltre un’ora negli spogliatoi analizzando quanto appena successo in campo.

Inter contro gli arbitri: i precedenti e il caso Guida

Per la dirigenza nerazzurra il rigore concesso da Chiffi alla Lazio nel concitato finale di gara è un po’ la punta dell’iceberg. E fa seguito a diverse decisioni arbitrali che hanno fatto storcere non poco il naso. Dalla rimessa laterale di Bologna al penalty non assegnato a favore per la trattenuta di Ndicka su Bisseck (neppure visionata al monitor) nel match perso in casa con la Roma.

E, ancora, il caso Guida. L’arbitro, originario di Pompei, è stato designato non senza polemiche al ruolo di Assistente Var, nonostante avesse chiesto e ottenuto dall’Aia di non essere coinvolto più negli incontri del Napoli perché poco sereno. La scelta di inserirlo nella squadra arbitrale di Inter-Lazio cozza decisamente con la richiesta del fischietto campano e aveva già sollevato un polverone nei giorni che hanno preceduto la sfida del Meazza.

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