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Inter, si decide il futuro di Conte: il retroscena che inquieta i tifosi

È il giorno dell'incontro decisivo tra il tecnico salentino e il presidente Steven Zhang, che sottoporrà all'allenatore i dettagli dell'accordo con il fondo Oaktree: mercato e non solo.

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Il Gran Giorno è arrivato. In anticipo rispetto alle previsioni. Otto mesi dopo il famoso “patto di Villa Bellini”, che sancì la permanenza di Antonio Conte sulla panchina dell’Inter dopo la prima stagione conclusasi con un secondo posto in campionato e la finale di Europa League persa contro il Siviglia, il tecnico salentino si ritroverà faccia a faccia con il presidente Steven Zhang per programmare la prossima annata.

Ma, prima ancora, per capire se ci sono i margini per proseguire un’avventura che quest’anno ha portato il 19° scudetto della storia dell’Inter, interrompendo l’egemonia della Juventus che durava da nove anni, ma anche la cocente delusione di un’altra eliminazione alla fase a gironi di Champions League.

Si pensava che l’incontro tra allenatore e presidente avrebbe avuto luogo dopo l’ultima partita di campionato contro l’Udinese, con tanto di consegna di Coppa e medaglie, e invece si è deciso di anticipare i tempi.

Segnale positivo o meno circa le intenzioni di Antonio Conte? Difficile capirlo, di sicuro il summit verterà sulla richiesta di garanzie dell’allenatore sulla competitività della squadra in campo nazionale ed europeo nella prossima stagione e quindi sul fatto che le difficoltà economiche in sede di mercato che hanno contraddistinto l’annata che va a concludersi non si ripeteranno.

In tal senso non è ovviamente un caso che l’incontro si svolgerà dopo la scelta di Suning del partner cui affidarsi per il famoso prestito ponte, indispensabile per mettere la liquidità necessaria nelle classe del club.

Oaktree, preferito a Bain Capital, presterà 250 milioni a Suning senza rilevare il 31,05% di LionRock, come inizialmente si immaginava, ma prendendo in pegno il 100% delle quote di Great Horizon, controllata di Suning e controllante dell’Inter con il 68,5% delle quote. 

Tra le pieghe degli accordi Suning-Oaktree, sono però altri due i dettagli che possono fare la differenza per il futuro di Conte.

Secondo quanto riportato da ‘Il Sole 24 Ore’, infatti, nell’intesa è stato inserito un piano di mantenimento economico che richiede la presenza costante in Champions League per i prossimi tre anni, con relativi introiti da non meno di 50 milioni annui. Oaktree avrebbe però anche chiesto di poter approvare o negare operazioni di spesa che superino determinate cifre.

Da una parte, quindi, la garanzia di un’Inter competitiva, almeno in Italia, dall’altra un vero e proprio veto che allunga ombre inquietanti sui futuri investimenti in sede di mercato, argomento che potrebbe fare la differenza nella scelta di Conte.

 

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