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Internazionali, Alcaraz batte Draper e manda segnali bellicosi a Sinner: "Ho vinto, ma l'ho fatto divertendomi"

Vittoria convincente dello spagnolo, che rischia grosso nel primo set ma trova il modo per risalire la corrente. "Ho pensato a divertirmi, concentrandomi sui colpi che mi facevan star bene"

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

La rivincita è servita: Carlos Alcaraz aveva preso la paga da Jack Draper a Indian Wells, ma sulla terra del Foro Italico ha pensato bene di riallineare i pianeti, conquistando una vittoria di valore nel quarto di finale e guadagnandosi l’accesso alla semifinale del Masters 1000 della Capitale. Per il britannico non è una bocciatura, ma certamente un’occasione sprecata: nel primo set aveva l’inerzia tutta dalla sua parte e non è riuscito a chiudere i conti, nel secondo ha provato a forzare la mano ma nei momenti chiave ha finito per pagare dazio al maggiore pragmatismo dello spagnolo. Che a fari spenti dimostra però di essere decisamente “caliente”, probabilmente il destinatario numero uno nella sua parte di tabellone, con Musetti e Zverev avversari in una semifinale (comunque vada) per cuori forti.

Draper parte forte, poi subisce la rimonta di Carlitos

Draper s’è illuso troppo presto di poterla fare franca: avanti 4-2 nel primo set, s’è ingarbugliato nel momento in cui avrebbe dovuto spiccare definitivamente il volo, subendo un contro parziale di 4-0 ce ha praticamente reso vano ogni tentativo di mettere le mani sulla partita.

Da quel momento in poi il match ha cambiato padrone: il parziale di 12 punti a 2 col quale Alcaraz ha rovesciato l’inerzia del primo set ha capovolto equilibri e scenari, con Draper che ha pagato a caro prezzo le percentuali basse con la prima (65%) e soprattutto con la seconda (appena il 25%), condizionato anche dal vento che s’è rivelato essere un fattore per tutto l’incontro.

Non esente da sbavature, ma implacabile quando conta

Nel secondo set Alcaraz è partito in quarta, trovando il break in avvio ma poi sprecando tutto in un game nel quale è sembrato smarrire la retta via. Il britannico però non ha saputo cogliere l’occasione: le tre palle break avute tra sesto e ottavo gioco (infinito, con ben 20 servizi!) non hanno trovato adeguata ricompensa e quando la palla per strappare il servizio è capitata sulla racchetta dello spagnolo il destino s’è manifestato implacabile, con Draper subissato dalla capacità di Carlitos di volgere a proprio favore gli scambi più “caldi” del match (8-1 di parziale nei due game conclusivi).

Il doppio 6-4 diventa inevitabile: il britannico non ha inciso al servizio, complice anche un campo più lento del previsto, e Alcaraz ne ha approfittato all’istante, prendendosi con merito la semifinale.

Il monito di Carlitos: “Ho pensato a divertirmi”

Lo spagnolo è stato efficace soprattutto sottorete: 19 i punti vinti contro i 7 del rivale, che dimostrano quanto il piano tattico messo in atto si sia rivelato vincente. Sorprende anche il computo delle palle break avute: 4 su 4 per Alcaraz, appena due quelle convertite sulle 8 avute a disposizione da Draper.

“Volevo vincere, ma volevo farlo divertendomi. Questa è stata la chiave. Non mi sono preoccupato tanto della situazione di punteggio, quanto di concentrarmi sui colpi che mi facevano stare bene”. Carlitos è caliente: Sinner farà bene a prendere nota.

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