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Internazionali d'Italia, che clima rovente al Foro! Korda e Kotov "si beccano" con il pubblico romano

Giornata piena di battibecchi tra pubblico e giocatori: Korda si sfoga contro alcuni contestatori e si vendica con un "Forza Juve", Kotov perde la testa e cede a Shelton

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Che giornata, al Foro. Di quelle che 2.000 anni non sembrano essere passati: come ai tempi dell’Impero Romano ci si dava battaglia nelle arene, così hanno fatto anche i moderni gladiatori, muniti di una racchetta in mano e di una lingua che di tanto in tanto si mostra piuttosto lunga e biforcuta. Seb Korda e Pavel Kotov ne sono un esempio calzante: i rispettivi match contro Cobolli e Shelton hanno fatto tanto discutere nel pomeriggio romano, al punto da richiamare l’attenzione ben più degli aspetti tecnici offerti dalle rispettive partite.

Korda “ringrazia” i contestatori: “Motivazioni extra”

Korda è stato beccato a più riprese dal pubblico più per campanilismo che per reale volontà di farlo. La partita contro Flavio Cobolli, che ha visto l’atleta di casa cedere al terzo set dopo aver sprecato un break di vantaggio nel terzo e decisivo set, s’è giocata anche sugli spalti. Perché Korda non ha mancato di sottolineare la propria insofferenza nel constatare che gli spettatori fossero (quasi) tutti schierati con l’italiano: ha provato a trarre linfa dal clima di ostilità, e vedendo come sono andate le cose a livello di punteggio (7-6 4-6 6-4) la cosa ha funzionato.

Ma alla fine sono volate parole grosse tra Seb e alcuni tifosi, rei di averlo insultato per tutto l’incontro e soprattutto di aver apostrofato in malo modo la fidanzata Ivana e tutte le persone dello staff. Concetto ribadito nel post partita con un post sui propri profili social: “I fan dietro di me hanno insultato la mia fidanzata, la mia famiglia e il mio team per due ore e mezza. Grazie per avermi dato motivazioni extra”.

La fidanzata Ivana (figlia di Nedved) e lo sfottò ai romanisti

Ai più attenti non sarà sfuggito un particolare: la fidanzata di Korda è Ivana Nedved, figlia di Pavel, ex giocatore della Lazio e soprattutto della Juventus, di cui è stato anche dirigente. Il fatto che si giocasse a Roma e per di più contro un avversario dichiaratamente tifoso romanista ha reso l’aria ancora più infuocata: appena realizzato il match point, il giocatore americano (ma chiaramente di origine ceca) ha rivolto un bacio ironico all’indirizzo dei tifosi che avevano schernito ripetutamente la figlia di Pavel e tutto il team del tennista.

Che non pago di quanto fatto s’è poi rivolto alla telecamera che lo è andato a cercare mentre riponeva la racchetta nel borsone esclamando un “Forza Juve” in territorio decisamente ostile. Il tutto mentre il Grandstand (dove s’è giocato il match) lo ricopriva di fischi, con Cobolli che sportivamente lo ha atteso per stringergli la mano, assistendo a sua volta un po’ inebetito alla scena del bacio rivolto ai contestatori.

Chissà adesso come verrà accolto Korda nel prossimo match con Taylor Fritz, un altro che invero non è che si sia attirato molte simpatie pensando al match vinto con Fognini.

Kotov si innervosisce e Shelton porta il pubblico dalla sua parte

La giornata romana però ha vissuto anche su un altro episodio decisamente sopra le righe, stavolta legato al march tra Shelton e Kotov. Match che lo statunitense ha vinto al terzo set, rimontando l’iniziale svantaggio, ma che ha vissuto momenti di tensione nel corso del parziale decisivo.

La goccia che fa traboccare il vaso è un penalty point inflitto dal giudice di sedia a Kotov, reo di essersi attardato per far riprendere il gioco su un turno di servizio dell’americano. Kotov però non la prende benissimo: si dirige verso l’arbitro contestando la decisione e inaugurando una discussione che non finisce in tempi rapidi, con vivo disappunto di Shelton che preferirebbe tornare a giocare.

Il pubblico stesso si spazientisce, cominciando a fischiare sonoramente il russo, che va a sedersi in panchina chiedendo l’intervento del supervisor del torneo. Alla fine torna a giocare, ma dagli spalti partono cori continui per Shelton, con Kotov che s’innervosisce e comincia a sbagliare qualunque palla gli passi accanto. Risultato? Gioco, partita e incontro per Ben, che esulta proprio alla maniera del rivale, schernendolo una volta di più in coda a un match pazzo e senza troppa logica. La stretta di mano (freddissima) suggella un capitolo davvero inusuale di una giornata dove il Foro è sembrato far rivivere i tempi in cui a Roma c’erano i gladiatori.

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