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Internazionali, Bolelli-Vavassori ed Errani-Paolini: Roma si aggrappa al doppio, ultimo baluardo d’Italia

L’ultimo graffio tricolore può essere solo il loro: Sara e Jasmine da una parte, Simone e Andrea dall’altra. Ottavo per gli azzurri contro Ebden-Bopanna; quarto per le azzurre, opposte a Kichenok-Ostapenko

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Stava per saltare anche Daniil Medvedev. Che centra gli ottavi per il rotto della cuffia al termine di un match giocato peggio di Medjedovic. Ma la verità è che Roma sta già con un piede a martedì 14 maggio. Tutti eliminati i singolaristi azzurri, uomini e donne indistintamente. Allora ci si stringe forte a quel che resta: il doppio, maschile e femminile.

L’ultimo graffio tricolore possiamo aspettarlo solo da loro: Sara Errani e Jasmine Paolini da una parte, Simone Bolelli e Andrea Vavassori dall’altra. Ottavo di finale per gli azzurri contro i quotatissimi Ebden e Bopanna; quarto per le azzurre, opposte a Kichenok e Ostapenko.

Medvedev vede i fantasmi, Medjedovic sfiora l’impresa

Il russo, numero 4 Atp e testa di serie numero 2 a Roma, ha rischiato di abbandona gli Internazionali dal portone principale, il Centrale del Foro che pure aveva motivo di aggrapparsi al 28enne, tra i pochi protagonisti annunciati sul quale ripiegare dopo la sfilza di forfait, defezioni, tanti saluti agli italiani ed eliminazioni illustri.

Un baby 20enne serbo, Hamad Medjedovic, il cui idolo indiscusso non può che essere Novak Djokovic anche solo per ragioni di patria, decide che il pubblico romano va portato, game dopo game, dalla sua parte. Il banco rischia di saltare al terzo set dopo che, nei due precedenti, Medvedev un po’ ha arrancato (vince il primo al tie break) e un po’ s’è sfaldato (non pervenuto nel secondo: 6-2 per il ragazzino).

E che Medjedovic abbia i colpi giusti per stare a ragione nel gruppo indomito della Next Gen, lo ha fatto vedere. Il ranking dice 121: ha giocato da top 30. Ma che l’impressione sia anche figlia della scialba, opaca, frastornante prestazione di Daniil è pur vero: 7-5 al terzo set per Medvedev che si ricorda di essere chi è solo nel game 12 dell’ultimo: la palla break è un match point, non fallisce. Agli ottavi la sfida più probante contro Tommy Paul.

Napolitano scalda il Foro ma è l’Italia peggiore dal 2016

Sparisce anzitempo l’Italia del singolare, nonostante Stefano Napolitano – e con lui l’indefesso pubblico capitolino che se avesse potuto avrebbe soffiato su ogni pallina per portarla a spolverare la riga, là dove neppure il miglior Nicolas Jarry avrebbe potuto arrivare. Tra i due ballano 100 posizioni del ranking in favore del cileno ma il 29enne piemontese ha fatto la barba al miracolo, si è preso il secondo set dopo aver pagato anche la tensione emotiva nel primo e ha ceduto nel terzo: se l’è giocata fino alla fine e il tripudio romano è più che meritato.

Mai così male, la compagine azzurra, dal 2016: nessun italiano agli ottavi di finale nell’anno in cui rischiamo di ritrovarci in casa – e neppure troppo in là nel tempo, potrebbe essere decisivo il prossimo Roland Garros – il prossimo numero 1 al mondo. A Jannik Sinner, anche senza giocarlo, basterebbe che Djokovic non arrivasse in finale e che Medvedev, oltre a non prendersi l’ultimo atto di Roma, non vinca lo Slam transalpino.

Eliminati Rublev e Rune

Scivola via anche Andry Rublev ed è, quello del russo, un ruzzolone: la sconfitta contro il francese Muller matura male, il terzo set è quello del crollo. Per il resto, pronostici rispettati: avanzano De Minaur, Tsitsipas e Hurkacz. Nella sfida all’insegna dell’equilibrio tra Baez e Rune, si impone l’argentino.

Internazionali, le partite di martedì 14 maggio

Da domani in campo per gli ottavi: programma anomalo, sfide inedite e ventaglio delle opzioni aperto a ogni scenario. Inaugurano Fritz e Dimitrov; a seguire, torna a calcare la terra rossa anche Tabilo, che Roma non può non averla già nel cuore dopo l’impresa contro Djoko: gli tocca Khachanov in una sfida che il russo approccia da favorito. Zhang-Monteiro pare la sfida con meno appeal, Jarry ha le carte in regola per avere la meglio di Muller e Alexander Zverev – detta altrimenti, la migliore versione di Sasha – dovrebbe archiviare positivamente il capitolo Borges. Sul filo dell’equilibrio anche Hurkacz-Baez, tendono verso Medvedev e Tsitsipas i rispettivi incontri contro Paul e De Minaur.

Simone e Andrea a caccia di impresa

Perché se non di impresa si deve parlare, occorre comunque scomodare qualcosa che gli somigli molto. L’ottavo di finale di Simone Bolelli e Andrea Vavassori, impegnati nel doppio contro Bopanna ed Ebden, potrebbe somigliare a una finale anticipata.

Gli italiani non sono i favoriti ma Roma lo sa: oltre ai Gladiatori del doppio, non ci sono altre tinte tricolori. Simone e Andrea sono rodati, hanno cuore da vendere e il tandem gira bene: la differenza potrebbe farla il Foro, averlo o non averlo dalla propria parte fa tutta la differenza del mondo

Sara e Jasmine vogliono la semifinale

Anche il campo femminile può riservare ancora una soddisfazione: sempre di doppio si parla, stavolta le protagoniste indiscusse della comitiva azzurra sono Sara Errani e Jasmine Paolini che arrivano al quarto di finale contro Kichenok e Ostapenko con la convinzione che il penultimo step è alla portata.

Vale quanto detto per il duo maschile: il tifo a favore sarà un fattore e, in questo caso, l’altro elemento determinante potrebbe essere rappresentato dalla voglia di rivalsa di Jasmine, che non può essere affatto soddisfatta di come sia andato il singolare. L’ultimo graffio di voce del Foro romano andrà via per loro.

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