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Milan, Pioli sempre più "on fire" ma ha un unico rammarico

Stefano Pioli rilascia una lunga intervista in cui fa il bilancio del triennio con il Milan, tra successi, rapporti con la dirigenza, difesa a tre ed altro

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Luca Santoro

Luca Santoro

Giornalista

Esperto di Motorsport ma, più in generale, appassionato di tutto ciò che sia Sport, anche senza il Motor. Dà il meglio di sé quando la strada fa largo alle due o alle quattro ruote

Domenica il Milan affronterà il Verona in trasferta, ma non sarà una partita come le altre visto che il tecnico dei rossoneri Stefano Pioli festeggerà per l’occasione la sua 150esima panchina con il club nelle gare ufficiali, che allena dalla stagione 2019-2020.

L’era Pioli al Milan: la rifondazione di una squadra

Ci è voluta pazienza per rifondare una squadra uscita malconcia sia da questioni societarie controverse (solo l’anno prima c’era stato il passaggio di mano dalla disgraziata gestione di Li Yonghong alla nuova era del fondo Elliott), che dall’esclusione dalle coppe europee per non aver rispettato le norme del fair play finanziario imposte dall’UEFA e dall’interregno disastroso di Giampaolo, che si trascinò per le prime sette giornate del 2019.

Pioli ha preso per mano una squadra da rifondare, l’ha fatta letteralmente crescere con l’innesto di giovani forze sino a vincere lo scudetto nella passata stagione. Il sito della Lega di Serie A ha pubblicato una lunga intervista esclusiva all’allenatore (che secondo MilanNews24 non parlerà domani in conferenza stampa alla vigilia del match contro gli scaligeri), a cui è stato appunto chiesto un bilancio di questi tre anni che ad oggi sono stati un crescendo rossiniano.

“Continuiamo ad avere idee e mentalità per migliorare e crescere”

“Il 9 ottobre ho festeggiato i miei primi tre anni al Milan, tre anni pieni di emozioni, di lavoro, di collaborazione in un grande club. Tre anni in cui è stato fatto un percorso incredibile insieme ai miei giocatori, sempre in evoluzione”, ha spiegato il tecnico originario di Parma. “Continuiamo ad avere idee e mentalità per migliorare e crescere. Sono sempre stato molto fiducioso e positivo, il club mi ha messo a disposizione un organico con un elevatissimo potenziale e tanto talento. Quando abbini a queste caratteristiche anche la disponibilità, la voglia di crescere e di migliorare, puoi puntare veramente in alto. Siamo il Milan, era giusto cercare di tornare a vincere qualcosa ed esserci riusciti lo scorso anno ci ha dato grande soddisfazione”.

Sulla vittoria dello scudetto, Pioli ha spiegato che ha dato loro “più consapevolezza nelle nostre qualità e nel nostro modo di giocare e stare in campo”. Inoltre, “siamo diventati un obiettivo per i nostri avversari, tutti giocano per batterci, per questo dobbiamo continuare a pensare di alzare il nostro livello, se vogliamo competere per vincere ancora”.

L’unico rammarico di Pioli in questa stagione

Tutto bene quindi? Questo avvio di campionato vede il Milan attualmente a tre punti dalla capolista Napoli, con un parziale di sei vittorie, due pareggi ed una sconfitta. Proprio questo scivolone, e proprio contro la squadra di Spalletti, è l’unico neo che trova Pioli: “Il bilancio in campionato sarebbe stato molto positivo se non avessimo perso contro il Napoli: credo che, per come la squadra ha giocato, meritassimo altro”. Poi analizza sulle 9 reti subite rispetto alle 18 fatte: “Abbiamo subito qualche gol di troppo nonostante avessimo concesso poco agli avversari. Dobbiamo e possiamo fare ancora di più, ci prepariamo per affrontare al meglio questo troncone di campionato che sarà molto particolare”.

“Difesa a tre? Non fa molta differenza”

In questa prima parte di stagione Pioli ha schierato sempre dal primo minuto la difesa a quattro, sia in campionato che in Champions. A domanda su una eventuale implementazione di un reparto a tre ha risposto: “Difesa a tre? L’abbiamo fatta con altre squadre e l’abbiamo già fatta qui in passato. Anche quest’anno in corso d’opera in qualche occasione abbiamo giocato a tre, ma credo che in generale non cambi molto giocare a tre o a quattro dietro, non fa giocare meglio o peggio. E’ questione di concetti e di principi, e noi quelli li abbiamo. Se ci saranno opportunità e occasioni riproveremo anche questa situazione”.

La situazione più delicata da gestire per Pioli

Ancora, Pioli ha assicurato che i nuovi innesti “si stanno inserendo molto bene” (“Sono tutti ragazzi di talento, giovani e con grande potenziale”), dicendosi molto soddisfatto anche della vecchia guardia (“Li ho trovati meglio dello scorso anno, più forti, più convinti, più attenti e più professionali”), e che per chi resterà a Milano per la sosta dei Mondiali ci sarà un programma ad hoc. “Ma le incognite maggiori riguarderanno i nostri giocatori che andranno in Qatar – ha avvertito il tecnico -. In quel caso bisognerà fare dei programmi individuali, in base a quando torneranno e a come torneranno. Bisognerà capire quando farli riposare e quando farli giocare. Questa sarà la situazione più delicata e importante da gestire”.

Il rapporto con i dirigenti e il prossimo match contro il Verona

Dopo aver sottolineato l’importanza del gruppo rispetto al singolo e quanto possa essere cruciale affidarsi anche a dei mental coach, Pioli ha commentato anche il rapporto con la dirigenza nelle persone di Maldini e Massara: “La fortuna di un allenatore è trovare dirigenti competenti che ti sostengono e con cui puoi avere un confronto. Maldini e Massara sono una coppia perfetta e mi sto trovando benissimo con loro. Il fatto di lavorare insieme da tre anni ci ha permesso di conoscerci e di rapportarci meglio. La loro presenza è molto importante sia per me che per la squadra”.

Infine, archiviata la controversa sconfitta contro il Chelsea in casa per la Champions, qualche parola sul prossimo incontro in programma nel campionato, che richiama alla mente dei milanisti precedenti non proprio esaltanti per i rossoneri: “La trasferta di Verona è sempre difficile da preparare perché ogni volta affrontiamo una squadra molto fisica, intensa e difficile da superare che davanti al suo pubblico si esalta. Abbiamo le nostre carte da giocare e tanta qualità da mettere in campo, dovremo preparare molto bene ogni dettaglio perché conosciamo le difficoltà incontreremo”.

L’ultima volta che le squadre si sono incrociate, lo scorso maggio, il Milan sembrava potesse cedere alla fatal Verona, perdendo così la corsa scudetto giacché l’Inter nel frattempo avevo vinto per 4-2 contro l’Empoli. I rossoneri invece rimontarono portandosi sul 3-1, e Pioli ha così spiegato quella reazione: “Credo che soprattutto in quei momenti la squadra abbia meritato di vincere, dimostrando di essere forte dal punto di vista mentale. Chiaro che andare sotto a Verona ci ha complicato parecchio le cose, ma i ragazzi hanno sempre creduto nelle loro qualità e nel nostro modo di stare in campo. Abbiamo avuto la capacità, la voglia, la caparbietà e la determinazione per rimontare una situazione difficilissima dal punto di vista psicologico e non solo”.

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