Poco meno di due anni dopo, l’Inter torna a vincere un derby di campionato. A meno di 20 giorni dal trionfo in Supercoppa Italiana i nerazzurri accentuano la crisi del Milan, ora a -5 dai cugini, la stessa distanza che i campioni d’Italia avevano, ma dalla testa della classifica, a tre minuti dalla fine della partita contro la Roma, che lo scorso 8 gennaio ha fatto iniziare lo sprofondo rossonero che sembra senza fine.
- Inter, il primo derby vittorioso di Inzaghi in campionato: ancora nel segno di Lautaro
- L'Inter vince il derby, il rammarico di Inzaghi: "Avremmo dovuto chiuderla prima"
- Inter in corsa su tutti i fronti, l'orgoglio di Inzaghi: "Nessuno parla dei nostri assenti"
Inter, il primo derby vittorioso di Inzaghi in campionato: ancora nel segno di Lautaro
Per Simone Inzaghi è il terzo derby su cinque vinto sulla panchina dell’Inter, ma dopo la gioia in Supercoppa e quella dello scorso anno in Coppa Italia ecco il primo in Serie A, dove i nerazzurri non vincevano dal 21 febbraio 2021, da quel 3-0 sotto la gestione Conte che fece volare definitivamente l’Inter verso il 19° scudetto. I protagonisti sono cambiati, almeno in parte, visto che quel giorno Romelu Lukaku segnò una doppietta in aggiunta al gol di Lautaro Martinez, mentre oggi il belga è entrato solo nel finale, ma più che mai questa è l’Inter del Toro, capitano da due partite e ancora più leader dopo il trionfo al Mondiale.
L’Inter vince il derby, il rammarico di Inzaghi: “Avremmo dovuto chiuderla prima”
Il rovescio casalingo contro l’Empoli è quindi già lontano, anche se in classifica gli effetti si sentono, perché quel -13 dal Napoli fa male. Intervistato da Dazn al termine del match Simone Inzaghi pensa solo a fare i complimenti alla squadra: “Ho fatto subito i complimenti ai ragazzi, sono stati determinati e attenti, abbiamo dominato e meritato di vincere, è stato un piacere vedere la squadra giocare così. Non ricordo un derby dominato in questo modo, nel primo tempo abbiamo rasentato la perfezione, l’unico neo è stata tenerla aperta fino alla fine, avremmo dovuto essere più precisi in fase di rifinitura, poi nel secondo tempo siamo calati, ma abbiamo pagato il dispendio di energie di martedì e comunque siamo sempre stati in controllo incassando il primo tiro al 75′. In settimana avevamo affrontato un quarto di finale di Coppa Italia molto difficile contro l’Atalanta, ma non ne abbiamo risentito. Dal 4 gennaio stiamo giocando ogni tre giorni. Portare a casa due derby in 20 giorni non è da tutti”.
Il tecnico piacentino si è poi soffermato sul magic moment di Lautaro, dribblando invece il cambio di veste tattica del Milan, che non ha pagato: “Lautaro sta giocando da 12 mesi a livelli strepitosi, anche se non ho potuto mai farlo riposare per gli infortuni di Correa e Lukaku, ma parlare solo di lui è riduttivo. Se ne parlava da qualche giorno, ma ho preferito concentrarmi su di noi e ripetere i concetti di gioco già visti contro l’Atalanta”.
Inter in corsa su tutti i fronti, l’orgoglio di Inzaghi: “Nessuno parla dei nostri assenti”
Il finale è tutto per sottolineare con un mix di amarezza e orgoglio quanto fatto in una stagione appesantita solo dalla marcia-record del Napoli: “Andiamo avanti con fiducia, abbiamo recuperato Brozovic e Lukaku che ci sono mancati a lungo e non si regalano a nessuno, eppure siamo riusciti ad andare avanti in Champions League eliminando il Barcellona primo in classifica in Spagna,siamo in semifinale di Coppa Italia e abbiamo vinto la Supercoppa”.
Il sogno scudetto sembra destinato a sfumare anche quest’anno, così Inzaghi non può che ripensare alle sei sconfitte in campionato, quattro delle quali nei primi 40 giorni di stagione: “Abbiamo 43 punti, potevano essere qualcuno in più, ma siamo l’Inter e abbiamo il dovere di guardare avanti. Il 1° ottobre dopo la sconfitta contro la Roma eravamo ottavi, da quel momento in campionato abbiamo vinto 10 partite su 13, ma c’è ancora da migliorare e dobbiamo farlo”.