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Inzaghi, l'esonero non è più lontano: ecco come può evitarlo

Il tecnico dell'Inter rischia di non finire la stagione dopo aver perso la terza partita consecutiva contro la Fiorentina

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Dieci. Ma non è un voto. Sono le sconfitte dell’Inter in campionato. Contro la Fiorentina, per la seconda volta consecutiva a San Siro, i nerazzurri hanno alzato bandiera bianca. Doveva essere la partita del riscatto dopo il ko contro la Juventus, invece Bonaventura ha infierito. E ora la dirigenza s’interroga seriamente sul futuro di Simone Inzaghi, che potrebbe non arrivare neanche a fine stagione se le cose non dovessero migliorare nelle prossime tre partite.

Inter: neanche un gol con il super tridente

Ieri, neanche il super tridente schierato nell’ultimo quarto d’ora – Lukaku, Dzeko e Lautaro – ha partorito il topolino di un gol. La società è sempre più contrariata dai ripetuti passi falsi. Contro la Fiorentina, è vero, ci sono state anche molte occasioni sprecate, ma non bastano a giustificare lo 0-1. Semmai fanno aumentare la rabbia.

Non basta neanche il consueto “spiace” dell’allenatore questa volta. “Dobbiamo fare di più, io in primis” ha detto Inzaghi, ma il suo destino pare ormai segnato. Se non sarà tra un mese, sarà sicuramente a fine stagione. Perché – e qui torna d’attualità il super tridente – Zhang e soci sono convinti di aver affidato al tecnico una super rosa di giocatori. Non certo da dieci sconfitte dieci.

Inzaghi: il tris che può essere decisivo

Se il tridente ultimamente ha le polveri bagnate, un altro tris potrebbe segnare l’addio di Inzaghi. Ossia le prossime tre gare: Juventus in Coppa Italia, Salernitana in campionato e Benfica in Champions League. Tre competizioni, quelle per cui è ancora in corsa il Biscione e che per ora non hanno armato la mano dei dirigenti.

Anche il raggiungimento dei quarti di finale in Europa, cosa che non accadeva da una dozzina d’anni, non pare poter salvare Inzaghi. Nelle stanze dei bottoni, infatti, fa fede il campionato. Da qui si riparte per la stagione successiva, dalla posizione arrivano gli introiti per riempire una cassa traballante. E se oggi il Milan e la Roma dovessero vincere, i nerazzurri stasera si ritroverebbero quarti, con soli due punti in più della quinta in classifica, l’Atalanta. Perdere una delle prime quattro posizioni viene considerata una tragedia, anche per il passo da bradipi delle prime e per la penalizzazione della Juventus.

Inzaghi: pesa anche il grande distacco dal Napoli

Pesa nell’annata di Inzaghi anche il distacco chilometrico dal Napoli. E questo lo condannerà comunque a salutare tra un paio di mesi. A meno che non avvenga l’impossibile, ossia sollevare la Champions. In quel caso, le colpe sarebbero lavate nella Coppa dalle grandi orecchie. Ma in quanti ci credono? Certo, il tabellone non è impossibile, la squadra in Champions è stata un’altra rispetto al campionato. Ma questa Inter può davvero arrivare fino in fondo?

I dirigenti, dovesse accadere, chiuderebbero un occhio. Anche tutti e due. Certo non potrebbe bastare invece la Coppa Italia a salvare Simone Inzaghi. Sono rimasti tutti sorpresi finora dal cammino in campionato, negativo. E dalle proporzioni dello svantaggio dal Napoli quando l’anno passato Calhanoglu e compagni si erano giocati lo scudetto con il Milan fino all’ultima giornata. A meno di miracoli, dunque, tra un mese o due, l’Inter e l’allenatore si diranno addio. Dopo un biennio con luci e ombre.

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