Nella mente di tutti i tifosi italiani è rimasto impresso il match tra Italia-Corea del Sud del 18 giugno 2022, ottavo di finale dei Campionati del Mondo di Corea-Giappone. La partita diede adito a tante polemiche, complice anche il ruolo svolto da Byron Moreno, direttore di gara di origine ecuadoriana.
Il suo nome è legato a una delle più brutte e scandalose pagine della nostra storia calcistica, una partita che, a causa di un arbitraggio scellerato e assolutamente scorretto, costò all’Italia l’eliminazione da quella manifestazione nonostante la nostra nazionale fosse una delle più forti e complete della storia, infarcita di campioni del calibro di Totti, Inzaghi, Vieri, Del Piero, Maldini, Nesta e Zambrotta.
A 20 anni da quella terribile direzione di gara, Moreno dice la sua dalle pagine della Gazzetta dello Sport.
- Italia al Mondiale 2002, come andò il torneo
- Italia, Byron Moreno sul rosso a Totti: "Le immagini parlano chiaro"
- Italia, Byron Moreno sul fallo su Zambrotta: "Qui ho avuto dei dubbi"
Italia al Mondiale 2002, come andò il torneo
Una delle nazionali italiane più forti di sempre arrivò comunque seconda nella fase a gironi del Mondiale di Corea-Giappone. Con una vittoria, un pareggio e una sconfitta, quattro gol fatti e tre subiti, gli azzurri arrivarono dietro al Messico, primo con sette punti.
Agli ottavi di finale arrivò la Corea del Sud, un avversario sicuramente alla portata degli azzurri. E invece, in quella partita successe di tutto, con l’espulsione di Francesco Totti per doppio giallo e la mancata espulsione di un giocatore coreano per un fallo su Zambrotta. In mezzo, tantissimi altri errori, un mancato rigore e la partita che venne persa dall’Italia per 2-1 dopo i tempi supplementari.
Una partita, per la quale Moreno si assolve completamente:
“Dopo tutto questo tempo ricevo ancora insulti sui social dai tifosi italiani. Ho la coscienza pulita, sono tranquillo. Quella gara è nella top 3 delle mie migliori prestazioni arbitrali in carriera. Che voto mi darei? 8.5 pieno”.
Italia, Byron Moreno sul rosso a Totti: “Le immagini parlano chiaro”
Nel corso dell’intervento alla Gazzetta dello Sport, Byron Moreno analizza nello specifico i due interventi sopra citati, la maggior causa di discussione ancora oggi nel nostro paese. Queste le sue parole nella quale dimostra assoluta sicurezza nelle sue decisioni:
“Nel caso di Totti, guardando il video, il giocatore della Corea punta il pallone, arriva prima e allunga la gamba. Totti poi inciampa e cade cercando anche di simulare un fallo. Questo gli provoca l’ammonizione e l’espulsione per doppio fallo. Il regolamento prevedeva giallo per simulazione. Io ho seguito le regole, le immagini parlano chiaro. Francesco neanche protesta, lo fanno solo Vieri e Di Livio. Anche quando Trapattoni da un colpo al vetro divisorio tra la sua panchina e i dirigenti Fifa, è una reazione dovuta alla rabbia del momento”.
Italia, Byron Moreno sul fallo su Zambrotta: “Qui ho avuto dei dubbi”
Si mostra invece meno sicuro per quanto riguarda il fallo di Sun-hon Hwang su Gianluca Zambrotta:
“Sun-hon Hwang falcia Zambrotta al 72’, che deve anche uscire per infortunio. Questo è l’unico episodio che mi ha fatto riflettere tanto in questi anni. Potessi tornare indietro darei il cartellino rosso al coreano. Sono umano, mi assumo la responsabilità per tutte le decisioni prese nella mia carriera. Sicuramente non è mai stata mia intenzione penalizzare o favorire qualcuno in campo”.
Altro episodio che ha fatto gridare allo scandalo è stato il fuorigioco fischiato al centrocampista Damiano Tommasi:
“Quella chiamata non è di mia responsabilità, ma dell’assistente argentino Jorge Ratallino. A quei tempi l’assistente di linea era unico responsabile delle chiamate per fuorigioco. Lui ha alzato la bandierina e mi sono fidato. Non potevo sapere se Tommasi fosse o meno in posizione di offside dalla prospettiva che avevo”.