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Jacobs e la 4x100 in finale: errori e rischi prima del ripescaggio, ma Tortu e Marcell hanno un piano

L'Italia non brilla ma riesce a staccare il pass per la finale nella staffetta 4x100 e potrà quindi difendere l'oro conquistato a Tokyo. Jacobs e Tortu ci credono.

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Quanti rischi per l’Italia. La qualificazione alla finale della staffetta 4×100 è arrivata soltanto col ripescaggio, per cui il quartetto azzurro potrà difendere lo storico oro conquistato tre anni fa a Tokyo. Soddisfatti no, ma fiduciosi sì: Jacobs e Tortu sono pronti a dare tutto per andare a medaglia.

4×100, errori e rischi ma Italia in finale a Parigi

No, non è stata una prestazione positiva, quella del quartetto formato da Matteo Melluzzo, Marcell Jacobs, Fausto Desalu e Filippo Tortu. Ma tant’è, conta il risultato. Anche perché Parigi non è Tokyo. E, dunque, bisogna sapersi accontentare e incrociare le dita. L’Italia non ha staccato il pass diretto per l’atto conclusivo della staffetta 4×100 in programma domani allo Stade de France, ma è stata costretta a ritrovarsi nella scomoda e mai piacevole posizione di dover gufare gli avversari per continuare a coltivare il sogno a cinque cerchi.

Gli azzurri, infatti, hanno chiuso la propria batteria al quinto posto in 38″07 dietro a Stati Uniti, Sud Africa, Gran Bretagna e Giappone e hanno dovuto aspettare l’esito dell’altra batteria che ha sancito l’eliminazione della Giamaica. Per ambire alla zona podio è necessario alzare – e di tanto – il livello.

Che cosa non ha funzionato nel quartetto azzurro

L’uscita dai blocchi di Melluzzo non è stata delle migliori: il classe 2002 di Siracusa ha concluso la sua frazione in 10”34. Quindi il cambio con Jacobs, reduce dal quinto posto nei 100 metri: Marcell ha spinto forte chiudendo in 9”21. Gli azzurri hanno poi perso tempo prezioso nel successivo passaggio del testimone con Desalu, risultato molto schiacciato. Al 9”35 del trentenne di Casalmaggiore ha infine fatto seguito il 9″17 di Filippo Tortu.

Jacobs e Tortu pronti a cambiare marcia: il piano

Il trionfo a Tokyo, l’argento ai Mondiali di Budapest nel 2023, l’oro agli Europei di Roma di quest’anno: l’Italia ha dimostrato ampiamente di essere al top e vuole continuare a esserlo, almeno nelle parole dei protagonisti. Sicuramente vanno perfezionati i cambi, che non hanno funzionato bene in batteria. E poi c’è un aspetto da non sottovalutare: gli azzurri possono puntare sul fatto che le altre staffette non sono così collaudate come la nostra.

Sono andato molto forte, ma dobbiamo rivedere qualcosa nel cambio con Desalu – ha dichiarato Jacobs -. Domani sarà un’altra gara, entreremo con un’altra energia e proveremo a ripetere quanto fatto tre anni fa”. “Non è stata una gara sufficiente per le nostre ambizioni, ma solo per la finale: domani avremo la seconda corsia, sarà complicato, ma non ci diamo mai per vinti. Dovremo correre molto meglio”, ha aggiunto Tortu.

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