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Jacobs rompe il silenzio su Tortu: "Credo a Filippo, ma...". Gaffe di Marcell sul presidente Mei e la Fidal

L'olimpionico a Tokyo commenta all'Ansa il caso intercettazioni e si dice preoccupato: fiducia, comunque, nel compagno di staffetta. In serata le parole del presidente federale.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Il caso intercettazioni che ha scosso l’atletica italiana ci ha messo poco a diventare un tormentone. Ha viaggiato veloce, come e più dei protagonisti in pista che – loro malgrado – sono finiti in dossier, fascicoli e titoli di siti e quotidiani “importanti”. Adesso a parlare sono proprio loro, i diretti interessati. Non più attraverso stringate note d’agenzia oppure annunci relativi alla volontà di allertare gli avvocati. A rompere il silenzio è stato Marcell Jacobs in persona.

Jacobs preoccupato per il caso intercettazioni

Interpellato dall’Ansa, l’olimpionico di Tokyo nei 100 metri individuali e in staffetta – attualmente negli Stati Uniti – ha esternato le sue prime impressioni sulla torbida vicenda di cui sarebbe vittima: “Personalmente credo a Filippo Tortu quando dice di essere estraneo alla vicenda che coinvolge il fratello Giacomo”, ha fatto sapere il velocista bresciano. Che però ha aggiunto: “Detto questo, che qualcuno abbia potuto spiare i miei cellulari mi rattrista e mi preoccupa. E dal presidente della Fidal, Stefano Mei, mi sarei almeno aspettato solidarietà, in attesa che la Procura completi le indagini”.

Tortu-Jacobs: la posizione della Fidal e di Mei

Una gaffe, quella sul silenzio di Mei e della Federazione Italiana di Atletica Leggera. Seppur involontaria. Già, perché quasi in contemporanea con Jacobs ha parlato anche il numero uno federale: “Se quanto ipotizzato fosse confermato la procura federale sarà pronta ad aprire un fascicolo“, ha spiegato. “Ma Filippo Tortu non risulta assolutamente sfiorato dall’indagine”, ha precisato subito dopo. “La Federazione non è preoccupata nè rattristata. Come sempre, in Nazionale andrà chi è più veloce e questa sarà la regola che varrà anche per la staffetta”.

Giacomo Tortu, fratello di Filippo, tra gli indagati

Intanto Giacomo Tortu, fratello di Filippo, secondo quanto riportato da Ansa e Adnkronos sarebbe indagato direttamente in un filone dell’inchiesta della Procura di Milano sulle ciber-spie di Equalize. L’accusa nei suoi confronti? Concorso in presunte intercettazioni abusive. A raccontare la vicenda un articolo su Il Fatto Quotidiano in cui si fa riferimento a un verbale nel quale Carmine Gallo, ex poliziotto, rende conto della richiesta del fratello di Tortu, avvenuta nel settembre del 2021, di fornirgli informazioni riservate su analisi del sangue, conversazioni e chat telefoniche di Jacobs coi suoi collaboratori.

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