Con un messaggio su Whatsapp che Julia Ituma avrebbe inviato alle compagne ha salutato la squadra un’ultima volta: “Addio”, sarebbe stato scritto dalla 18enne nella notte dopo la sconfitta in Turchia. L’ufficio del procuratore capo dell’Anatolia ha avviato una indagine dovuta, per comprendere se e quali condizioni avrebbero portato alla morte dell’opposto della Igor Volley Novara rinvenuta senza vita nel piazzale dell’albergo dove alloggiava con la sua squadra. Resta ancora da chiarire il mistero dell’ultima telefonata fatta dalla giocatrice prima di rientrare in camera.
E anche la procura di Novara valuta l’apertura di un’indagine per fare luce su quelle ore che dividono Julia dalla sua morte.
- La telefonata di Julia Ituma prima della tragedia
- La compagna di stanza
- La toccante testimonianza di Stella Nervini
- La madre non crede al gesto volontario
- Minuto di silenzio e incertezza Novara
La telefonata di Julia Ituma prima della tragedia
Secondo le ricostruzioni messe insieme sulla base di questi elementi, Julia Ituma, prima di essere ritrovata priva di vita, avrebbe parlato a lungo al telefono con un ragazzo che frequenta l’Istituto privato di Novara, riporta il Corriere della Sera. Una telefonata lunga, in cui i due avrebbero discusso anche secondo le prime testimonianze.
Le immagini delle telecamere di sorveglianza la mostrano nervosa, mentre cammina per il corridoio per poi sedersi a terra, nascondendo la testa tra le gambe in un gesto allarmante conoscendo poi l’evolversi da lì in avanti.
La compagna di stanza
Proprio questo ragazzo con il quale avrebbe avuto una lunga chiata, avrebbe poi contattao la compagna di stanza di Julia, la spagnola Lucia Varela, per accertarsi di come stesse la pallavolista. La compagna di squadra, secondo i media turchi, avrebbe risposto agli inquirenti e descritto una serata che non lasciava presagire altro:
“Abbiamo chiacchierato per un’ora – ha raccontato agli inquirenti -. Poi mi sono addormentata. Mi ha svegliato la polizia per dirmi che Julia non c’era più”.
La toccante testimonianza di Stella Nervini
Oltre al minuto di silenzio che si sta osservando sui campi, amici e conoscenti stanno manifestando in ogni modo il loro amore per Julia.
“Ti rivedrò in ogni salto, di quelli che ti lasciano a bocca aperta, ti rivedrò in ogni boato dopo una schiacciata, ti vedrò sempre accanto a me in ricezione, mamma mia che disastro la tua ricezione. Ti rivedrò in ogni film visto insieme. Ti rivedrò nel tuo album preferito dei Thegiornalisti, proprio quello che io odiavo. Eri la mia spina nel fianco e sempre lo sarai”.
Stella Nervini, giocatrice professionista del Chieri Fenera, ha scritto queste parole per l’amica, promessa del volley azzurro, cercando di restituisce quell’anima delicata, mancata in una notte ancora da rimettere insieme.
La madre non crede al gesto volontario
Sua madre non crede all’ipotesi del gesto volontario, come ha dichiarato a Repubblica:
“era così forte, la mia ragazza, che non posso credere che si sia voluta buttare da una finestra. E poi qualcuno mi ha detto che era un balcone, insomma io voglio vedere con i miei occhi, i documenti, il posto. E Julia”.
e anche le sue ultime dichiarazioni rilasciate a La Stampa, nelle quali palesava le sue ambizioni, l’ispirazione, non alludono che a una giovane professionista proiettata in avanti:
“Sì, mi ispiro a Paola Egonu (la campionesse di volley) e naturalmente il sogno è di raggiungere i suoi traguardi, di arrivare a giocare ai suoi livelli, facendo più esperienza possibile anche perché è il mio primo anno di A1. Questo a livello tecnico, mentre nel personale cerco di essere sempre me stessa”.
Minuto di silenzio e incertezza Novara
Intanto, è certo che verrà sottoposta ad autopsia, sembra ormai certo che Gara 1 dei quarti di finale Play Off di Serie A1 tra Reale Mutua Fenera Chieri e Igor Gorgonzola Novara, in programma domenica sul campo delle chieresi non si giocherà.
Si attende la decisione ufficiale, ma come potrebbero scendere in campo per una partita con questo peso? E, soprattutto, senza delle risposte?