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Juve, il tradimento di Vlahovic: i numeri che inchiodano il bomber serbo

Contro la Sampdoria, per l'attaccante serbo, 50 palloni toccati, 2 legni e 0 gol. E Allegri continua a rimproverargli un eccessivo nervosismo quando le cose gli riescono...

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Il computo delle partite senza andare a segno si allunga in maniera impietoso: Dusan Vlahovic non segna da sei partite consecutive con la maglia della Juventus. E anche ieri contro la Sampdoria, pur provandoci con ogni mezzo, le polveri sono rimaste bagnate…

Juve, la paradossale partita di Vlahovic contro la Sampdoria

Certo, occorre sottolinearlo, in mezzo ci si è messa anche la mala sorte: dal palo sul rigore conquistato da Juan Cuadrado e colpito dopo un bolide dagli undici metri che aveva completamente spiazzato Marin Turk, alla traversa centrata in pieno sull’assist dalla sinistra di Filip Kostic, azione che ha poi portato al tap in di testa del giovanissimo Matias Soulé per la rete (la sua prima in Serie A) del definitivo 4-2. Sportellate su sportellate, ma lo specchio resta una chimera e questo fa particolarmente innervosire l’attaccante serbo che, come gli ha rimproverato per l’ennesima volta Massimiliano Allegri nel post gara: “Deve imparare a restare calmo e a controllare foga ed emozioni non positive“.

Perché i numeri di Vlahovic sono da considerarsi così impietosi

Ad ogni buon conto, i numeri sono impietosi: al minut0 67, si diceva, il penalty, che Vlahovic ha voluto calciarlo così forte. Turk spiazzato, va bene, ma perché tirare così forte e non concentrarsi, piuttosto, nell’affinare la precisione? Dusan ha sbagliato 2 degli ultimi 4 rigori battuti. In precedenza, vantava una serie positiva di 12 centri su 12. Segno, evidentemente, che sta mancando serenità.

Vlahovic, un mese senza gol: quasi un tradimento nei confronti della Juve

Nei dati di fine partita, un tiro in porta e parato, tre fuori dallo specchio, quattro respinti dalla retroguardia avversaria e due legni colpiti. Più 50 palloni toccati, che testimoniano il tipo di prestazione contro la Sampdoria, in cui lo si è visto spesso e volentieri arretrare a centrocampo per dare una mano alla squadra. Che però, fondamentalmente, gli chiede il gol. Lui stesso lo vuole. E un mese senza gol (era il 16 febbraio, nella gara di andata contro il Nantes), per Dusan Vlahovic, è un lasso di tempo improponibile. E’ come un tradimento rispetto alle premesse e alle prospettive con cui era partito in maglia bianconera…

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