Non le manda certo a dire, Weston McKennie. Intervenuto nel corso del podcast 19F, il centrocampista americano della Juventus critica la mentalità italiana – definita “chiusa” – in ambito culinario. Che dire… il coraggio non gli manca. Perché – si sa – la cucina, proprio come il pallone, è qualcosa di intoccabile nel nostro Paese.
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McKennie critica l’Italia: ecco cosa ha detto il centrocampista della Juve
Divenuto un punto fermo dell’undici di Allegri nonostante in estate avesse già le valigie pronte, McKennie ha saputo riguadagnarsi sul campo la fiducia e la stima di tutto l’ambiente bianconero. Ma chissà che l’americano non abbia fatto storcere il naso a molti, juventini compresi, durante il suo intervento al podcast 19F. “ Sono qui da tre anni e mezzo e all’inizio ho sofferto lo shock culturale. In Italia la mentalità è chiusa, è tradizione – ha commentato l’ex Schalke 04 -. Ma bisogna essere più aperti mentalmente con gli altri. Un esempio? Io mangio pasta con pomodoro, pesto con pollo e tutti qui in Italia: che schifo! Ma non l’hanno mai provato”.
McKennie parla della sua famiglia e svela che lavoro fa la sorella
Il nazionale americano ha rivelato che torna spesso in Texas (oltre a esserci nato, calcisticamente è cresciuto ed è esploso con Dallas, prima di volare in Bundesliga ndr). Poi racconta qualcosa in più della sua famiglia: “Mia madre adesso è in Florida – dice -. Ho un fratello e una sorella. Mio fratello giocava a football, ma ora fa il pompiere. Mia sorella, invece, parla con gli spiriti, è una medium”.
Calciatori americani ‘di moda’ in Italia: il nuovo affondo di McKennie
McKennie torna a ripetere che “gli italiani sono chiusi di testa”. E lo fa parlando dei calciatori americani che giocano nel Belpaese. “Tutti pensano che giochiamo a football, basket… Quando sono arrivato, pensavano: è americano, non può giocare a calcio – afferma il centrocampista della Juve -. Adesso, però, ci sono Pulisic, Musah, Busio, Weah e tutti in Italia sostengono gli americani possono giocare a calcio. Gli italiani sono chiusi di testa. Ma per me non è importante quello che pensano gli altri”. Sì, il coraggio proprio non manca a Weston.