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Juventus, Agnelli va di fretta: chiesta udienza rapida al Tar sul caso plusvalenze

L’ex presidente ha avanzato istanza di prelievo al tribunale amministrativo per accelerare l’esito del ricorso contro l’inibizione di 2 anni inflittagli dalla corte federale della Figc

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

Andrea Agnelli spera di cancellare l’inibizione di 2 anni inflittagli dal Tribunale della Figc per il caso plusvalenze e spera di farlo in fretta: l’ex presidente della Juventus ha chiesto al Tar del Lazio un’udienza rapida sul suo ricorso.

Agnelli e il ricorso al Tar sul caso plusvalenze

Andrea Agnelli spera di ottenere giustizia nel più breve tempo possibile dal Tar del Lazio. L’ex presidente della Juventus s’è rivolto alla giustizia amministrativa per cancellare l’inibizione di 2 anni inflittagli dal Tribunale Federale della Figc per il caso plusvalenze: lo scorso 20 giugno i suoi legali hanno presentato ricorso, mentre l’11 luglio s’è svolta la prima udienza in cui Agnelli aveva rinunciato alla sospensiva per entrare subito nel merito della vicenda. L’ex dirigente della Juve ha chiesto che venga valutata la compatibilità dell’ordinamento della giustizia sportiva italiana con le normative Ue.

Agnelli e la richiesta di udienza rapida al Tar

Secondo quanto riferito da Calcio e Finanza, ora Agnelli punta a ridurre il più possibile i tempi della giustizia amministrativa. All’inizio di agosto i legali dell’ex presidente della Juventus hanno presentato la cosiddetta istanza di prelievo, un atto con il quale una delle parti sollecita il giudice ad anticipare l’udienza di discussione del ricorso, al fine di ottenere una conclusione più rapida della vicenda legale.

Agnelli e la condanna a 40 mesi di inibizione

Oltre ai 2 anni per il caso plusvalenze, Andrea Agnelli è stato poi condannato dal Tribunale Federale della Figc ad altri 16 mesi di inibizione per la cosiddetta manovra stipendi. A differenza della Juventus, l’ex presidente aveva infatti scelto di non patteggiare e affrontare il processo per le irregolarità relative ai pagamenti dei giocatori bianconeri nel biennio post-Covid. Per questa condanna, Agnelli ha presentato ricorso davanti alla Corte Federale d’Appello della Figc.

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