Non sarebbero le plusvalenze fittizie a creare seri problemi alla Juventus, investita dall’inchiesta della Procura di Torino che ha portato all’azzeramento dei vertici dirigenziali con le dimissioni dell’intero CdA, ma il club bianconero non può stare assolutamente tranquillo. Lo si evince da quanto ha scritto Ludovico Morello, il gip del Tribunale di Torino. Morello lo scorso 12 ottobre ha respinto le richieste di misure interdittive per Andrea Agnelli e altri indagati presentate dalla procura per mancanza di rischio di reiterazione del reato: le ‘manovre’ erano legate all’emergenza covid e quindi a un “periodo storico non più attuale” ma ha aggiunto altri passaggi che fanno tremare il club bianconero.
- Juventus, il Gip Morello pensa a buona fede sulle plusvalenze
- Illecito sulle manovre stipendi: il Gip conferma
- Bufera sui social: Juve sotto accusa
Juventus, il Gip Morello pensa a buona fede sulle plusvalenze
Da un lato il Gip concede le attenuanti del caso al club e dice che “Sulla questione delle plusvalenze la Juventus potrebbe essere in buona fede.…risulterebbe difficile ipotizzare un discostamento consapevole, e quindi in definitiva doloso, dai corretti criteri di contabilizzazione delle poste” ma dall’altro mette in guardia la società bianconera.
Decisive anche le intercettazioni di Cherubini subito dopo gli accertamenti della Consob (“per fortuna alla luce delle recenti visite ci siamo fermati”). Nel provvedimento, il giudice osserva che c’è “riscontro oggettivo” alle parole del ds della Juve: perché “se negli esercizi chiusi al 30 giugno 2019 e al 30 giugno 2020 la voce ‘plusvalenze da cessione diritti calciatori’ era pari rispettivamente a 126 milioni e 166 milioni per l’esercizio chiuso al 30 giugno 2021 era pari solo a 29 milioni.
Illecito sulle manovre stipendi: il Gip conferma
Il Gip del Tribunale di Torino, infatti, sottolinea che le modalità con cui sono state portate avanti dalla Juventus le cosiddette ‘manovre stipendi’ del 2020 e del 2021 si possono considerare “certamente illecite”, al punto che “si condivide con la pubblica accusa la sussistenza di gravi indizi”.
Bufera sui social: Juve sotto accusa
Queste parole, che stanno facendo il giro del web, hanno scatenato la bufera sui social: “È stato fatto tutto in buona fede, ne sono sicuro: Mandragora all’Udinese per 20 milioni, perché questo forte sconto? Per me ne valeva minimo il doppio” oppure: “Sicuramente ….. nelle intercettazioni quando dicevano …..” e ancora: “STIAMO PERCU… LA CONSOB…..Ovvio che erano in buona fede …… di facile intuizione …” e poi: “se trovano la carta ci saltano alla gola”, “Qui è peggio di calciopoli”. La buona fede appare evidentissima”.