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Juventus, il messaggio di Tudor alla squadra prima del match con la Roma: il croato si gioca le chance di conferma

Tudor rompe col passato targato Motta: la mossa per avere il gruppo dalla sua parte. La clausola Champions non basta per la sua permanenza: ecco come dovrà convincere il club

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

I 100 giorni di Igor Tudor. Il tecnico croato ha otto partite di campionato più il Mondiale per club per convincere la Juventus a continuare insieme. Intanto sembra già aver trovato la chiave per avere lo spogliatoio dalla sua parte. Dialogo ed empatia, ecco la nuova strada che rompe col recente passato griffato Motta. E spunta il messaggio alla squadra in vista del big match con la Roma.

Juventus, la mossa di Tudor per la Roma

Parola d’ordine: compattezza. Bisogna remare tutti dalla stessa parte per acciuffare quel quarto posto Champions ch’è un imperativo per il club più che un obiettivo. Tudor accorcia le distanze con la squadra nel segno della condivisione. A tavola.

Staff tecnico e calciatori a cena nel ristorante torinese di Bonucci. Ma senza dirigenza. La cena di mercoledì, che ha fatto seguito a una doppia sessione di allenamenti, aveva un fine ben preciso: caricare il gruppo per la delicatissima trasferta dell’Olimpico contro la Roma on fire di Ranieri, reduce da sette successi di fila in campionato e pronta all’aggancio in classifica.

Che cosa ha detto l’allenatore alla squadra

Il messaggio del generale Tudor ai suoi soldati è stato tanto semplice quanto diretto e richiama all’unità, unica via possibile per vincere la battaglia. ‘Aiutiamoci a vicenda per costruire un futuro insieme’, questo il senso del discorso come riferito dal Corriere dello Sport.

Ogni partita sarà come una finale per la Juventus, che ha sì cinque sfide abbordabili contro Lecce, Monza e Udinese (in casa), Parma e Venezia (in trasferta) ma pure tre scontri diretti potenzialmente da incubo lontano dallo Stadium. Si parte appunto con la Roma, poi due di fila a maggio contro Bologna e Lazio.

Tudor si gioca la conferma: come convincere il club

Il motivo per cui la Juventus ha puntato su Tudor e non su Mancini è anche legato al fatto che l’ex ct avrebbe gradito una soluzione a lungo termine. Invece, il croato ha scelto di giocarsi le sue carte da traghettatore. Nel contratto che ha firmato fino al 30 giugno 2025, è presente una clausola di rinnovo automatico in caso di qualificazione alla prossima Champions, tuttavia la società ha inserito una postilla a suo favore, che le consente di chiudere il rapporto attraverso il pagamento di una piccola penale.

Ciò non significa che sarà addio certo, tutt’altro. Oltre al quarto posto, la Juve valuterà altri aspetti dell’operato di Tudor, a partire dal rapporto che avrà instaurato con i calciatori. Insomma, è chiamato a vincere ma anche a convincere. Il patto Champions siglato a cena da Bonucci è sicuramente un buon inizio, ma ora servono i risultati. Conte, Pioli, Gasperini e (sempre) Mancini i nomi nel mirino in caso di separazione.

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