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Juventus, inchiesta plusvalenze: spunta un quaderno di Cherubini su Paratici

Continua l’inchiesta Prisma sulle plusvalenze della Juventus, la Guardia di Finanza è finito un quaderno che illustra i metodi dell’ex diesse Fabio Paratici che Federico Cherubini non approvava

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

Continua ad arricchirsi di nuovi elementi l’inchiesta Prisma. La Procura di Torino continua a guardare all’interno degli affari della Juventus con particolare attenzione al metodo delle plusvalenze portato avanti nelle ultime stagioni. Un’inchiesta che dura da tempo e che potrebbe portare anche a conseguenze importanti per i vertici passati e presenti della Vecchia Signora.

Juventus, caso plusvalenze: spunta il quaderno di Paratici

L’ultima novità, raccontate da Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera, sull’inchiesta delle plusvalenze in casa Juventus è quella del ritrovamento della Guardia di Finanza nel corso delle perquisizioni di fine novembre del 2021 di un quaderno in cui si parla esplicitamente dell’eccessivo ricorso a plusvalenze artificiale. Si tratta di una sorta di libro nero sui metodi dell’allora direttore sportivo Fabio Paratici che ha fatto arrivare l’attenzione sui conti della Juventus tra il 2019 ed il 2021. Il libero sarebbe poi stato redato dall’allora braccio destro di Paratici, Federico Cherubini.

Juventus, Cherubini non approva il metodo Paratici

Secondo gli inquirenti il “libro nero” in questione sarebbe un quaderno di appunti redatto dall’attuale direttore sportivo della Juventus, Federico Cherubini. Secondo quest’ultimo, che non risulta tra gli indagati, il ricorso all’uso di questo tipo di plusvalenze era troppo massiccio. Ci sarebbe anche una conversazione intercettata tra gli inquirenti tra l’ex dirigente Bertola e Cherubini con quest’ultimo che rivela di aver parlato con Paratici riguardo la necessità di cambiare strategia e tornare su plusvalenze reali. Per gli inquirenti si tratta di un indizio sul sistema messo in piedi dalla Juventus per aggiustare i bilanci.

Juventus, la Procura di Torino chiude le indagini

Lo scorso 24 ottobre la Procura di Torino ha comunicato all’amministrazione della Juventus di aver chiuso le indagini preliminari iniziare nel 2021 per i reati di falso nelle comunicazioni sociali e false comunicazioni rivolte al mercato, in quanto quella bianconera è una società quotata in borsa. La stessa Procura aveva chiesto anche misurare cautelari personali per alcuni indagati ma la richiesta è stata respinta dal giudice. Al momento gli indagati sono 16 tra cui anche il presidente Andrea Agnelli e il vicepresidente Pavel Nedved.

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