Strana la vita nella Torino bianconera. È bastata una notte magica contro un Manchester City in caduta libera per spazzar vie le nubi che si erano addensate sulla Mole. La Champions potrebbe aver segnato la svolta: la Juventus vince e questa volta convince pure. I numeri incoronano il criticato Vlahovic e Danilo si riprende la Signora.
- La rivincita della Juventus nel match più difficile
- I numeri incoronano Vlahovic nonostante le critiche
- La rivincita di Danilo: partitone e niente addio?
- McKennie l'acrobata: il Manchester City dopo il Barcellona
La rivincita della Juventus nel match più difficile
Fine dell’incubo, si spera. Dopo quattro pareggi consecutivi, la Juventus ritrova il successo in Champions League. Nella partita sulla carta più difficile. Contro il Manchester City di Guardiola e Haaland. È vero: i campioni d’Inghilterra stanno attraversando un momento di crisi profonda, probabilmente la più acuta da quando il mago catalano allena.
Ma è altrettanto vero che contro fenomeni di tal calibro occorre sempre una prestazione monstre per avere la meglio. Detto, fatto. Perché questa è la Juve che ha in mente Thiago Motta: organizzata in difesa, aggressiva e soprattutto capace di ripartire.
I numeri incoronano Vlahovic nonostante le critiche
Alla Signora è mancato dannatamente l’unico terminale offensivo di cui dispone. Forse Vlahovic non sarà un fuoriclasse, ma è un centravanti che i gol li sa fare eccome. Lo dicono i numeri, che – quasi superfluo ricordarlo – non mentono mai. Con 22 reti nel 2024 tra le varie competizioni il serbo è il calciatore della Serie A più prolifico nell’anno solare, mica male. Considerando che ha saltato il match con l’Aston Villa per l’infortunio rimediato con la sua nazionale, è andato a bersaglio nelle ultime due gare di Champions disputate. Infine, un’altra buona notizia per il popolo bianconero: Dusan ha ritrovato il gol su azione allo Stadium dopo 253 giorni.
Al termine della partita l’ex Fiorentina ha svelato il segreto del riscatto, parlando da leader e motivatore: “Ci siamo confrontati nello spogliatoio, dicendoci ciò che pensavamo dopo la partita col Bologna – ha dichiarato a Prime Video -. Non è possibile che prima di iniziare a giocare dobbiamo prendere uno schiaffo: col Bologna abbiamo realizzato due gol dopo il 2-0, perché non giocare dal primo minuto?”.
La rivincita di Danilo: partitone e niente addio?
Contro la sua ex squadra Danilo è tornato sui livelli che lo hanno portare a essere il capitano della Juventus e anche della nazionale brasiliana. Partita immensa, quella del sudamericano. Che si lascia alle spalle la pioggia di critiche ricevute per alcune prestazioni da incubo che lo avevano fatto scivolare nuovamente indietro nelle gerarchie. Non solo non si è mai lasciato superare in dribbling da nessuno, ma il sudamericano è stato anche il primo insieme a Gatti a ribaltare il gioco.
Danilo si è ripreso la Juventus, in tutti i sensi. Mettendo a tacere anche le voci di mercato che lo danno in partenza già a gennaio, direzione Napoli. “Mi hanno ‘mandato’ in tante squadre, ma il mio rapporto con la Juve va oltre il giocare o meno. Ho un contratto fino a giugno e non ho mai visto un capitano lasciare la sua squadra a metà stagione”.
McKennie l’acrobata: il Manchester City dopo il Barcellona
8 dicembre 2020: Barcellona-Juventus 0-3. La squadra allora allenata da Andrea Pirlo sbanca il Campo Nou: tra i due gol messi a referto da Cristiano Ronaldo, la splendida acrobazia di McKennie. L’atmosfera natalizia evidentemente giova all’americano, che quattro anni più tardi, segna un gol fotocopia al Manchester City.
I top club, le sue vittime preferite. Entrato a gara in corso, Wes ha chiuso i conti con una girata da urlo facendo esplodere lo Stadium. E pensare che in estate aveva le valigie pronte: dopo aver convinto Allegri, il centrocampista ha stregato pure Motta. Già, lo strano caso di McKennie, il ‘conquista-allenatori’.