Quella di oggi, segnata dal 2-0 dell’Allianz Stadium, è una notte che può fare la differenza nella storia di Juventus e Manchester City, in particolare per Thiago Motta e Pep Guardiola. In casa di un Milan vincente ma a fatica, invece, fanno rumore le parole prima del match di Zlatan Ibrahimovic, apparse come un messaggio a Paulo Fonseca.
- Juventus, la rivincita di Thiago Motta
- Manchester City, per Guardiola l’inizio della fine
- Milan, Ibrahimovic e la frecciata a Fonseca
- Milan, Fonseca attacca la squadra e minaccia di portare la Primavera
Juventus, la rivincita di Thiago Motta
La rivincita di Thiago Motta: il 2-0 al Manchester City è di sicuro la partita più entusiasmante della sua Juventus, soprattutto per il valore di un avversario che sta sì attraversando un momento di crisi, ma che resta una potenza del calcio internazionale. La Juve di Motta gioca una partita da top team, rinuncia al possesso palla scegliendo i momenti giusti per colpire, guarendo così dalla “pareggite” – 5 i pari nelle ultime 6 partite prima di oggi. Motta diventa l’idolo dei tifosi e ritrova anche Dusan Vlahovic, in gol su azione davanti al proprio pubblico dopo 253 giorni.
Senza dimenticare la classifica: la 3a vittoria in Champions rilancia i bianconeri, ora a soli 2 punti dall’8° posto che vale la qualificazione diretta agli ottavi. Ovvio che il tecnico sia orgoglioso a fine gara. “Non so se è stata la partita più bella della mia gestione, ma sono belle le emozioni che abbiamo vissuto stasera”, dice Motta a Prime Video a fine gara. “La cosa importante è che siamo sulla stessa sintonia, sappiamo cosa vogliamo fare e di cosa abbiamo bisogno”, aggiunge poi.
Manchester City, per Guardiola l’inizio della fine
L’altro lato della medaglia della partita di Torino è la crisi nera, profonda, del Manchester City di Pep Guardiola: la 7a sconfitta nelle ultime 10 partite è la più fragorosa perché pare segnare il crollo definitivo dei Citizens e delle loro ambizioni. La formazione del tecnico catalano precipita al 22° posto della nuova Champions con soli 8 punti, ma soprattutto appare fragile come mai era accaduto alle squadre di Guardiola.
E la sensazione è che il peggio per il City debba ancora arrivare: l’indagine sulle violazioni delle regole finanziarie della Premier League è appena iniziata e le conseguenze per i Citizens potrebbero essere disastrose. Insomma, Torino potrebbe essere l’inizio della fine per il City di Guardiola.
Milan, Ibrahimovic e la frecciata a Fonseca
In casa Milan invece si gioisce per la vittoria sulla Stella Rossa, ma solo per quello. La prestazione della squadra di Paulo Fonseca è stata deludente, a parte i 3 punti e la crescita di Rafa Leao non ci sono altre buone notizie per i rossoneri che continuano soprattutto a mostrare una grande fragilità difensiva. Un aspetto sul quale, prima della gara, si era soffermato anche Zlatan Ibrahimovic con una frase che è sembrata un messaggio al tecnico portoghese. “Mi piace che la squadra, è più forte dell’anno scorso – ha detto Zlatan -, ci sono più giocatori con qualità, non dipendiamo da alcuni giocatori. Invece non va al 100% l’equilibrio”. Come a dire: il mercato è stato giusto, ora tocca a Fonseca fare la sua parte per dare stabilità e certezze al Milan.
Milan, Fonseca attacca la squadra e minaccia di portare la Primavera
A fine gara, però, lo stesso Fonseca se la prende con la squadra. “Non sono una persona che è soddisfatta solo col risultato”, la premessa del tecnico alle domande dallo studio di Sky Sport. Poi lo sfogo continua: “Parlo tutti i giorni con i giocatori per cercare di fare bene, ma non so se tutti loro possono dire la stessa cosa. Il problema è che questa squadra è una montagna russa, è come tirare una monetina e vedere quello che succede. Stasera avevamo l’obbligo di dare tutto per vincere, ma non l’abbiamo fatto. Devo parlare con la squadra. Avere questa sensazione di non dare tutto per vincere la partita è la peggiore cosa che ci possa essere”.
Ancora più duro il portoghese nella conferenza stampa di San Siro. “Non sono arrabbiato, ma triste – dice Fonseca -. Perché quello che mi piacerebbe vedere nella squadra qualcosa che non ho visto. Come gestirò la situazione? Mai mi fermerò. Io ho la coscienza a posto. Se ci sarà bisogno di portare i ragazzi della Primavera o del Milan Futuro, lo farò. Senza problemi”.