Le quote della Juventus acquisite da Tether saranno pure pari solo all’8,2%, ma l’impatto avuto dal Ceo Paolo Ardoino sul popolo bianconero si è rivelato molto più rilevante. È proprio al colosso delle criptovalute che si aggrappano i tifosi per la svolta. Ed è ai tifosi che si rivolge il ligure più ricco d’Italia, bacchettando la dirigenza e bocciando Thiago Motta in una lunga intervista rilasciata a TuttoSport.
- Juventus, parla Ardoino: Motta bocciato
- Tether ne ha anche per la dirigenza: le critiche
- Il rapporto con la società e il pranzo con Agnelli
Juventus, parla Ardoino: Motta bocciato
Il Ceo di Tether non ci gira certo intorno e va dritto al punto. Il rapporto tra i tifosi e la Juventus è ai minimi termini, a causa dei risultati deludenti che sono frutto delle scelte estive di Giuntoli. Nel mirino finisce Thiago Motta, l’allenatore del nuovo corso che avrebbe dovuto portare gioco, spettacolo e successi.
Invece, i bianconeri sono reduci da due gare da incubo contro Atalanta e Fiorentina e hanno pure fallito in tutte le coppe. “In questo momento si è un po’ persa la rotta – dice Ardoino a TuttoSport -. Sembra quasi che l’allenatore abbia perso il supporto della squadra. Sembra che i tifosi abbiano perso fiducia nell’allenatore, quindi bisogna ritrovarsi, la Juve deve ritrovare se stessa. Non dico che l’allenatore debba andare via, però, secondo me, è evidente che c’è un problema di organizzazione, di supporto e di fiducia che va sistemato”. La bordata è servita.
Tether ne ha anche per la dirigenza: le critiche
Anche su quest’aspetto il numero uno dell’azienda che ha scelto di puntare con successo su criptovalute e nuove tecnologie dimostra di avere le idee chiare. Anzi, chiarissime. “Sicuramente la società deve ristrutturarsi. Non dico che vada cambiata, ma la dirigenza deve concentrarsi prima su se stessa, concentrarsi sulla squadra e cercare di stabilire di nuovo un rapporto di fiducia con i tifosi perché in questo momento mi sembra che sia veramente poco salda”.
Ardoino ricorda di essere prima di tutto un tifoso della Juventus ed è proprio lo scarso dialogo con i fan una delle pecche dell’attuale società. “Manca il contatto con loro, manca la capacità di dialogare e utilizzare i fan nel modo giusto. Manca un azionista che scrive, che parla direttamente con i tifosi su Twitter, no? Cioè uno non troppo abbottonato, uno che magari ha voglia anche di dire una cosa stupida alla tifoseria perché in questo momento è arrabbiato, manca la partecipazione emotiva. La proprietà deve però dimostrare di volersi concentrare sulla squadra, cosa che forse in questo momento i tifosi non percepiscono”.
Il rapporto con la società e il pranzo con Agnelli
I tifosi invocano l’intervento di Tether, ma l’8,2% delle quote rilevate non consentono margini di manovra. “Bisogna capire se la Juventus vuole una mano concreta da noi. Noi siamo piccoli azionisti in questo momento, ci farebbe piacere aiutare, però sta tutto alla dirigenza e alla proprietà”. La disponibilità a fornire il proprio contributo per rifare grande la Juve c’è tutta.
“Noi ci siamo fatti avanti, vogliamo supportare la squadra. Ma non siamo noi proprietari, quindi cambiare anche una virgola in questo momento è impossibile”. Il re italiano delle cripto smentisce le voci su un pranzo con Andrea Agnelli, che negli ultimi giorni è stato nuovamente accostato alla società. Pur riconoscendo che “la tifoseria percepiva di più il coinvolgimento quando c’era Agnelli”, l’imprenditore assicura di non aver pranzato con l’ex presidente, aggiungendo che “di me e della mia azienda se ne sono dette di cotte e di crude”.