La Juventus batte 1-3 la Sampdoria, allunga sull’Atalanta e si avvicina alle avversarie in lotta per lo scudetto grazie al 15esimo risultato utile consecutivo. Blucerchiati che restano sedicesimi in classifica.
Nel primo tempo la partita si sblocca con l’autogol di Yoshida, dopo un bel contropiede della Juventus. Gli ospiti, dopo un inizio sornione, acquistano coraggio e prendono in mano la partita. Kean con una bella giocata nello stretto guadagna un calcio di rigore, trasformato da Morata che spiazza Falcone. Nel secondo tempo i padroni di casa sprecano l’occasione di accorciare le distanze dal dischetto ma Sabiri poco dopo su punizione realizza l’1-2 all’85’. I ragazzi di Allegri però allungano subito grazie a Morata e chiudono il match.
La Juventus nel primo non parte bene e riesce a chiudere i primi 45′ con un solo tiro in porta, quello dal dischetto: a metà gara però è 0-2. Sta diventando un classico l’assist di Cuadrado e l’autogol avversario: Venuti in Coppa Italia, Biraghi in campionato. Nel secondo tempo non manca un po’ di sofferenza. Se però il bel gioco non c’è, i risultati non mancano di certo. Giampaolo non riesce invece a far cambiare marcia alla Sampdoria, terzultimo posto molto vicino.
- Sampdoria-Juventus, gli highlights
- Sampdoria-Juventus: come ha arbitrato Valeri
- Le pagelle di Sampdoria-Juventus: i migliori e i peggiori
- Morata: "Sono rinato, futuro? Non dipende da me"
Sampdoria-Juventus, gli highlights
- 23′: contropiede della Juventus, Morata lancia Cuadrado che prova a servire Kean: Yoshida in scivolata la butta in porta, 0-1 per gli ospiti.
- 30′: servito da Augello, Sensi in area prova a sorprendere Szczesny sul primo palo con un tiro potente senza avere successo.
- 34′: Kean ne fa fuori due e guadagna il rigore: dal dischetto Morata non sbaglia, 0-2.
- 49′: Yoshida da solo in area ha la grande occasione per farsi perdonare, ma di testa colpisce male.
- 74′: fallo di mano di Rabiot in area, è rigore ma Candreva si fa ipnotizzare da Szczesny.
- 84′: Sabiri da punizione accorcia le distanze grazie alla deviazione di Morata.
- 89′: Morata di testa chiude i conti, ottimo assist di Locatelli.
La cronaca integrale di Sampdoria-Juventus
Sampdoria-Juventus: come ha arbitrato Valeri
L’arbitro Valeri non ha avuto dubbi sul rigore fischiato alla Juventus: Colley con un intervento reiterato “tampona” Kean in area di rigore, per il fischietto romano è fallo. Valeri non ha dubbi nemmeno sul rigore per la Sampdoria per il netto fallo di mano di Rabiot, non lo ammonisce per la seconda volta perché non è un tiro in porta.
Le pagelle di Sampdoria-Juventus: i migliori e i peggiori
Szczesny 7: terzo rigore parato su quattro in Serie A in questa stagione, un muro.
Morata 7.5: ispirato e combattivo, freddo dal dischetto che assicura i 3 punti. Il gol finale lo rende il migliore in campo.
Kean 7: molto vivace e decisivo in entrambi i gol della Juventus
Cuadrado 6.5: padrone della fascia, c’è il suo zampino nella rete che sblocca il match.
Rabiot 5: ingenuo nel rigore fischiato contro la Juventus per un braccio troppo largo in area.
Yoshida 4: il suo autogol indirizza la partita, può farsi perdonare ma spreca una grande occasione di testa.
Candreva 4.5: tra i più attivi dei suoi come sempre, paga però il rigore parato da Szczesny.
Sensi 5: quasi mai fa la scelta giusta, non trova la posizione giusta in campo. Da lui ci si aspetta di più.
Morata: “Sono rinato, futuro? Non dipende da me”
Al termine del match, Morata è intervenuto ai microfoni di Dazn: “Bisogna lavorare, è un gioco di squadra e non bisogna guardare l’ombelico di altri. Bisogna dare tutto per la squadra, sono contento perché abbiamo ritrovato lo spirito di lotta, la compattezza. Abbiamo tanta gente fuori e aspettiamo con ansia che torna chi è fuori. Siamo positivi, negli allenamenti e nelle giornate si respira un’altra aria rispetto a inizio stagione”.
Morata è in crescita: “Periodo della rinascita? Sì, la verità è che da quando abbiamo ricominciato la stagione, ho parlato con il mister e prima non mi sentivo così importante come adesso. Non è successo niente, ma l’ho detto che quando arriva il tuo capo, nel calcio e nella vita, e ti dà fiducia e ti fa capire cosa pensa di te, è importante. Tutti noi vogliamo avere persone che fanno affidamento su di te”.
Morata chiude parlando del futuro: “Non lo so, non dipende da me. La mia voglia di Juve non è mai andata via, non si può dire. Io sono il primo che se non sarò qui l’anno prossimo, sarò il primo tifoso. Non dipende da me, non posso dirtelo. Posso lavorare, cercare di vincere i campionati, ciò che rimane e che si mette in una foto da far vedere ai miei figli, da mettere lì”.