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La lezione imprescindibile sul VAR che ci ha dato Juventus-Salernitana

La partita Juventus-Salernitana ci ha mostrato come un errore possa verificarsi anche con il Var: che cosa è accaduto, perché e quali sono le contromisure da adottare e su cui far leva subito

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Ettore Traini

Ettore Traini

Avvocato

Avvocato penalista ed esperto di diritto dello Sport. Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Milano; è stato anche sostituto procuratore federale Figc

Durante l’incontro Juventus-Salernitana dell’11 settembre l’arbitro dell’incontro, il sig. Matteo Marcenaro della sezione di Genova, al minuto 94’ di gioco, ha annullato il goal del parziale 3-2 dello juventino Milik, per un presunto fuorigioco di Bonucci, decisione questa maturata dal direttore dell’incontro dopo l’on-field review del Var, Banti, assistito da Meli. In realtà le immagini mostrano che Candreva giocatore della Salernitana, tiene in gioco Bonucci nel momento in cui Milik segna.

L’episodio ha indotto alcuni ad invocare la ripetizione della partita in considerazione dell’errore in cui sarebbe incorso l’arbitro.

Le polemiche scaturite dalla posizione di Candreva

In realtà in questo caso, come avvenuto anche durante la scorsa stagione, ad esempio in occasione di Spezia-Milan, l’episodio in sé non è configurabile come errore tecnico dell’arbitro, suscettibile di essere posto a fondamento di una richiesta di ripetizione dell’incontro.

Sul punto è opportuno distinguere fra errore tecnico ed errore di valutazione dell’arbitro, poiché l’errore di valutazione da parte dell’arbitro, un rigore non concesso ad esempio, non è considerato errore tecnico.

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Altri esempi di errore di carattere tecnico:

  1. un calciatore riceve due cartellini gialli e non viene espulso;
  2. viene assegnato un calcio di rigore per una infrazione sanzionabile esclusivamente con un calcio di punizione indiretto;
  3. vengono fatti battere i tiri di rigore saltando i tempi supplementari in una gara che invece prevede la loro disputa ecc.ecc..

Peraltro, anche laddove l’arbitro incorresse in un errore tecnico, la ripetizione dell’incontro non sarebbe comunque automatica in quanto è necessario che si verifichino due ulteriori condizioni ossia che il direttore di gara segnali il suo errore nel suo rapporto e che il Giudice sportivo, al quale è demandata la decisione finale, ritenga che l’errore abbia effettivamente influito sul regolare svolgimento della gara (sul punto ved. art. 10, comma 5, CGS).

Il VAR è un ufficiale di gara

Un’altra considerazione pare opportuna: il VAR non è un’entità astratta bensì è, a tutti gli effetti, un ufficiale di gara, una sorta di “secondo arbitro”, nel caso di Juventus-Salernitana Banti. Il regolamento del Var, Video Assistant Referees, prevede espressamente che:

”un VAR è un ufficiale di gara con accesso indipendente ai filmati della gara…”(art. 1 del Regolamento).

Ne consegue che, come per l’arbitro sul terreno di gioco, anche per il “secondo arbitro”, il Var, valgono le medesime considerazioni svolte sulle differenze fra errore tecnico ed errore di valutazione, ragion per cui un suo errore è da considerarsi tale e quale all’errore di valutazione dell’arbitro sul campo.

Fonte: ANSA

Le critiche infondate sull’uso del Var

Fatte queste premesse le critiche rivolte all’utilizzo del VAR appaiono, nel caso di specie, del tutto infondate. La peculiarità del caso di Juventus Salernitana risiede nell’accusa rivolta direttamente al Var e quindi alla tecnologia che supporta l’opera del direttore di gara.

E’ indubbio che, nonostante le critiche e gli errori, nessuno voglia tornare all’epoca in cui la decisione su un episodio dubbio era lasciata alla valutazione, insindacabile quantunque errata dell’arbitro.

Un esempio tra gli altri. Il 18 novembre 2009, sfida Francia-Irlanda, spareggio valido per le qualificazioni ai mondiali del 2010, il goal qualificazione fu viziato da un netto fallo di mano di Henry non rilevato e quindi non sanzionato dall’arbitro.

Se il direttore di gara di quell’incontro fosse stato supportato dall’ausilio della tecnologia, non sarebbe certo incorso nell’errore, risultato poi decisivo per l’esito della gara e quindi per la qualificazione ai mondiali della Francia. Tuttavia, è altrettanto vero che l’utilizzo della tecnologia non è di per sé scevro da possibili errori, come appunto sembra essere accaduto in occasione della partita Juventus-Salernitana.

Le contromisure: formazione adeguata e collaborazione

Ciò non può che indurci a riflettere non tanto su un inaccettabile ritorno al passato bensì sulla possibilità che errori di questo genere non si verifichino più. Nel caso di specie il chiarimento da parte dell’organo tecnico della Can secondo cui si è trattato di un errore dovuto alla circostanza che

“le immagini delle telecamere che inquadravano il centrocampista granata non erano a disposizione del Var e pertanto non erano fruibili”.

costituisce sicuramente un passaggio interessante perché da un lato spegne le polemiche insorte mentre, dall’altro, consente di valutare possibili contromisure, di carattere tecnico organizzativo, idonee a prevenire, per il futuro, simili sbagli.

In tal senso è auspicabile che ci sia una maggiore collaborazione fra tutti i soggetti coinvolti, ufficiali di gara, operatori registi ecc e che tutti siano adeguatamente formati poiché è evidente che se il Var avesse avuto in visione la ripresa di tutte le telecamere posizionate per verificare le linee del fuorigioco avrebbe visto la posizione di Candreva e non sarebbe certamente incorso nell’errore.

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