“Coppa o non coppa, è questo il problema”. La Juventus ora ha ricevuto risposte. Non giocherà il prossimo anno in Conference League e dovrà pagare una multa di 10 milioni di euro. Ma ora cosa cambia? In campo è facile fare i calcoli, i bianconeri avranno solo un impegno, oltre la Coppa Italia, ovvero il campionato. Questo può portare dei vantaggi per la costruzione della rosa, meno ampia. Più difficile è invece l’analisi sul mercato e sui milioni persi e a disposizione della dirigenza.
- Juventus, cosa succede senza l'Europa?
- Come cambia il mercato della Juventus
- Juve, l'importanza delle cessioni
Juventus, cosa succede senza l’Europa?
“Il vero colpo della Juventus è aver preso Giuntoli” – lo aveva precisato John Elkann nei giorni scorsi. Il motivo? I bianconeri si troveranno a dover fare delle scelte mirate, dove la bravura del direttore sportivo emerge ancora di più. Un esempio è l’acquisto di Weah, preso per circa 12 milioni di euro compresi i bonus, una cifra “sostenibile”. Ora senza i ricavi della Champions League e senza la Conference League, la Juve dovrebbe registrare una perdita di circa 80 milioni di euro rispetto al 2022-2023.
Un danno economico che era stato già messo in preventivo e che certo non dipende direttamente dalla notizia dell’esclusione europea delle scorse ore. Come riportato anche da La Gazzetta dello Sport, dall’analisi di Marco Iaria, la Juve era abituata a costruire nelle campagne europee un quarto del suo fatturato operativo, senza dimenticare gli effetti indiretti sul marchio. Il quadro economico complicato potrebbe chiamare in causa una nuova ricapitalizzazione?
Come cambia il mercato della Juventus
La Juventus è già reduce da una doppia ricapitalizzazione per un totale di 700 milioni, che dopo la pandemia avevano causato numerosi problemi e deficit: -93 milioni nel 2019-20, -227 nel 2020-21, -239 nel 2021-22, per un totale di 559 milioni di perdite. Mentre il rosso della scorsa stagione dovrebbero stimarsi sui 110 milioni circa. La metà rispetto all’anno precedente.
I mancati proventi dalle coppe, il player trading, per ora fermo a zero, obbligano la società a fare un grande lavoro sul mercato. “Dovremo equilibrare sostenibilità e competitività” – lo ha rimarcato Giuntoli nella conferenza stampa di presentazione. Ed ecco allora che il lavoro sulle uscite sarà importante. Gli addii di Cuadrado, Paredes, Arthur e Di Maria hanno dato un po’ di respiro. Ma ora i bianconeri dovranno fare altre cessioni per eventuali entrate.
Juve, l’importanza delle cessioni
La rosa della Juventus è colma di esuberi: Zakaria e Bonucci su tutti. I bianconeri sperano di fare cassa soprattutto con lo svizzero, che piace anche in Premier League. Resta sul mercato anche McKennie, nonostante sia stato integrato al resto del gruppo nella tournée negli USA.
Da valutare poi anche eventuali prestito. Per il momento il club è attendista e spera di fare qualche altro colpo futuristico, come Weah. L’ultimo nome è quello di Facundo Gonzalez, uruguaiano del 2003 che ha ben figurato al Mondiale Sub20, vinto proprio dalla sua Nazione contro l’Italia. Da valutare poi il suo impiego in prima squadra o in Next Gen. Il tempo scorre e l’inizio del campionato si avvicina e Giuntoli avrà tanti problemi da risolvere.