Nemmeno il tempo di archiviare, si fa per dire visto che si è trattato solo di un semplice rinvio, il processo della giustizia ordinaria, che ha dato appuntamento al 10 maggio, che la Juventus deve fronteggiare un nuovo rischio. Stavolta si torna sul fronte sportivo e le notizie per la Vecchia Signora non sarebbero delle migliori. Il procuratore federale Chinè vorrebbe segnare una doppietta, anzi una tripletta di processi a carico del club bianconero che ora trema per l’allargamento dell’inchiesta sulla manovra stipendi e sulla questione delle partnership sospette con gli altri club.
- Juve, la mossa di Chinè: i processi diventano tre
- Juve, manovra stipendi: domani la richiesta di Chinè
- Juve, manovra stipendi: rischiano grosso anche i giocatori
Juve, la mossa di Chinè: i processi diventano tre
La rima non è assolutamente voluta ma ci sta quasi a sottolineare come il procurato federale Giuseppe Chinè stia portando avanti il suo lavoro di indagine e di “accusa” in maniera capillare senza lasciare nulla al caso. La sua volontà è quella di affrontare ogni fronte delle presunte irregolarità del club bianconero emerse dall’inchiesta Prisma che ieri ha vissuto con un rinvio il suo primo round processuale.
Ecco perchè, come riporta il Corriere dello Sport, la Procura Figc sembra orientata a chiedere un nuovo processo per la manovra stipendi e le false fatture mentre la questione delle partnership con gli altri club, su cui ora indagano anche altre procure, oltre a quella di Torino, finirebbe in un terzo filone futuro. In pratica i processi, per la Juventus, potrebbero diventare tre. Il primo, ovviamente è quello sulle plusvalenze che ha già avuto il primo grado in giudizio con la penalizzazione di 15 punti e che attende l’esito del ricorso su cui si deciderà il 19 aprile.
Juve, manovra stipendi: domani la richiesta di Chinè
Domani sarà un altro giorno importante sul fronte “giudiziario” per la Juve. Il procuratore federale Giuseppe Chiné consegnerà alla Procura generale dello Sport presso il Coni il risultato delle sue indagini, corredato ovviamente delle richieste sul filone legato al caso stipendi e alle partnership sospette. Il tutto dopo ben due proroghe di 40 e 20 gg per analizzare al meglio le carte in mano alla Procura derivanti dall’inchiesta Prisma e non solo. Tra le varie testimonianze, una di quelle chiave, potrebbe essere la deposizione di Paulo Dybala sulla seconda manovra stipendi.
Da qui però secondo le indiscrezioni raccolte dal Corriere dello Sport, Chiné non dovrebbe includere queste carte nella conclusione delle indagini poiché le indagini parallele delle varie procure della Repubblica sono ancora in corso e da lì potrebbero emergere elementi nuovi, più avanti. Quindi la richiesta di un nuovo processo, il secondo, sarebbe solo relativamente alla manovra stipendi mentre il filone partnership sospette verrebbe inserito in un futuro terzo processo.
Juve, manovra stipendi: rischiano grosso anche i giocatori
La Juventus rischia di essere gravata di altri punti di penalizzazione, una pena afflittiva da scontare in questo campionato. Gli accordi del club con i calciatori relativi alle stagioni 2019-20 e 2020-21 sono il cuore del nuovo provvedimento. In ballo qualcosa come 90 milioni di euro che la Juve avrebbe “risparmiato” in epoca covid tramite accordi privati, le famose “carte”, side letter e quant’altro, mai depositate come da regolamento.
Oltre ai suoi oramai ex dirigenti, da Andrea Agnelli a Paratici, Nedved e compagnia, il nuovo processo sportivo sulla manovra stipendi potrebbe allargare il calderone dei soggetti a rischio. Il filone stipendi, mette in bilico anche le posizioni dei calciatori, che rischiano almeno un mese di squalifica qualora fosse appurato che abbiano firmato accordi non in linea con le procedure consentite e differenti dai documenti depositati in Lega e Federcalcio.