Detto, fatto. Tether aumenta il proprio peso nella Juventus con l’acquisto di altre quote del club bianconero. Il colosso delle criptovalute, di cui è ceo Paolo Ardoino, tiene fede alle parole pronunciate poco più di un mese fa, quando, bacchettando la dirigenza, auspicava un maggiore coinvolgimento per favorire la crescita del brand. Oggi l’annuncio: Tether porta “la sua partecipazione totale a oltre il 10,12% del capitale sociale emesso, pari al 6,18% dei diritti di voto”.
- Juventus, Tether avanza: sfondato il muro del 10%
- Il piano di Ardoino per far crescere la Juve
- Tether è pronta a sostenere la Signora in tutti i modi
- La Juve vola in Borsa, farà lo stesso sul mercato?
Juventus, Tether avanza: sfondato il muro del 10%
La società di cripto aveva fatto ufficialmente il suo ingresso nella Juventus lo scorso 19 febbraio con l’acquisto dell’8,2% delle quote. Ma, forte dell’entusiasmo dei tifosi, fin da subito aveva lasciato intendere che avrebbe voluto intensificare il proprio impegno così da riportare la Signora al top in Italia e in Europa. Ed ecco lo step successivo.
In una nota diffusa in giornata Tether ha annunciato di aver superato il 10% del capitale del club bianconero. L’azienda porta “la sua partecipazione totale a oltre il 10,12% del capitale azionario emesso, pari al 6,18% dei diritti di voto – si legge nel comunicato -. Questa mossa strategica segue l’acquisizione iniziale da parte di Tether dell’8,2% del capitale azionario emesso (che rappresenta poco più del 5% dei diritti di voto) del club, consentendo a Tether di aumentare ulteriormente il suo investimento nell’iconica potenza calcistica torinese”.
Il piano di Ardoino per far crescere la Juve
“L’investimento riflette l’impegno a lungo termine di Tether per il futuro della Juventus e la sua fiducia nel valore intrinseco e nel potenziale di crescita del club” specifica l’azienda, che punta a stabilire una collaborazione con l’attuale dirigenza. “Siamo orgogliosi di diventare azionisti significativi della Juventus, un club con una storia, un brand e una fanbase senza pari” ha dichiarato il ceo Ardoino.
“Questo investimento non è solo finanziario: è un impegno per l’innovazione e la collaborazione a lungo termine. Crediamo che la Juventus sia in una posizione unica per essere leader sia sul campo che nell’adozione di tecnologie in grado di migliorare il coinvolgimento dei tifosi, le esperienze digitali e la resilienza finanziaria. Siamo entusiasti delle opportunità che ci attendono”.
Tether è pronta a sostenere la Signora in tutti i modi
Proprio così: l’azienda fa sapere che “a ulteriore dimostrazione del suo impegno a lungo termine, Tether è inoltre disponibile a partecipare a qualsiasi futura iniezione di capitale per contribuire a rafforzare le basi finanziarie di Juventus ed evitare la diluizione della sua posizione”.
La nota si conclude con quello che sembra essere un monito alla società: “Tether non vede l’ora di lavorare a stretto contatto con la dirigenza e gli stakeholder della Juventus per supportare il Club nell’attuazione della sua visione strategica e nell’accelerazione della sua crescita in ambito sportivo e commerciale, valutando al contempo la formazione di un consiglio di amministrazione integrato e unificato”.
La Juve vola in Borsa, farà lo stesso sul mercato?
In attesa che il ruolo del secondo maggiore azionista del club alle spalle di Exor si delinei nel tempo, la Juventus sta già raccogliendo i primi frutti della mossa del colosso delle criptovalute. Subito dopo l’annuncio dell’acquisto di nuove azioni, infatti, il titolo ha spiccato il volo in Borsa con un balzo importante a Piazza Affari (+2,19% rispetto a ieri).
Non è un mistero: Tether pensa in grande. Ed è disposta a supportare anche economicamente la Signora. Può quindi cambiare qualcosa in chiave mercato? Al di là dell’impegno della società guidata da Giancarlo Devasini e Paolo Ardoino, serve che la squadra centri il quarto posto Champions e, magari, che arrivi il più lontano possibile al Mondiale per club. Senza l’Europa che conta, il club potrebbe essere costretto a privarsi di qualche nome di spicco oppure di giovani di talento per finanziare la campagna acquisti.