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Juventus verso il Coni: spunta il cavillo che potrebbe ribaltare il -15

Una decisione del 2016 dello stesso Collegio di Garanzia del Coni fa sperare i legali della Juventus: ecco come e perché il -15 in classifica potrebbe essere annullato.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Tra le tante partite decisive della Juventus nel mese di aprile, la più importante di tutte probabilmente si gioca fuori dal campo. Il 19 alle 14.30 il Collegio di Garanza del Coni esaminerà il ricorso del club bianconero contro il -15 in classifica per il caso plusvalenze, deciso a gennaio dalla Corte d’appello federale. I legali della Vecchia Signora sperano di sfruttare un cavillo che potrebbe annullare la penalizzazione, o quanto meno riaffidare il caso ai giudici federali per una sanzione più adeguata. Magari un’ammenda, o una penalizzazione più lieve.

Juventus, il precedente che fa ben sperare per il -15

È Tuttosport, quotidiano sportivo torinese, a tirare fuori un precedente che potrebbe tornare utile alla Juventus, non solo per il caso plusvalenze ma anche per il filone – in teoria ancora più pesante e foriero di sanzioni maggiormente afflittive – della doppia manovra stipendi. Riguarda una decisione dello stesso Collegio di Garanzia del 2016, attorno ai cui meccanismi potrebbero intrecciarsi le ragioni della Juventus.

Le motivazioni del Coni e le analogie col caso Juve

La Juventus e i suoi dirigenti, ancora in carica o ormai decaduti, sono stati condannati, come sostiene Tuttosport, ai sensi dell’ormai celebre articolo 4, quello che riguarda la “slealtà sportiva”, e non ai sensi dell’articolo 31 del Codice di Giustizia Sportiva, che ha a che fare con gli illeciti amministrativi. La difesa della Juventus intende battere proprio su questo aspetto: se gli illeciti amministrativi sono punibili con ammende, perché è stata contestata la lealtà sportiva? E qui entra il gioco il precedente del 2016. Quando il Collegio sosteneva che, in caso di norma specifica, non si può applicare il più generale principio di slealtà sportiva.

Palmieri e Zimatore in giuria: Juve confida nel cavillo

C’è un altro dettaglio piuttosto significativo. Quella sentenza del 2016 è stata redatta dalla seconda sezione del Collegio di Garanzia, di cui facevano parte Gabriella Palmieri, attuale presidente dello stesso Collegio, e Attilio Zimatore, oggi presidente della seconda sezione, competente in materia di questioni disciplinari. Entrambi faranno parte della giuria chiamata a decidere sul ricorso del club bianconero.

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