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Juventus, Xavi allo scoperto sul suo futuro: il sogno di vincere tutto e la regola delle 4 P

Il tecnico spagnolo, che piace molto ai bianconeri, si racconta a France Football ed elegge i suoi modelli di riferimento sulla panchina

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

E’ tra i tanti top-coach a spasso che alimenteranno il valzer delle panchina del prossimo anno. Non è un mistero che Xavi piaccia molto anche in Italia, alla Juventus soprattutto ma anche al Milan che lo monitora da tempo. L’ex play e tecnico del Barcellona ha voglia di tornare in pista e si confessa a France Football ricordando che con gli azulgrana non è finita bene e che l’amore per il suo club “a volte” è stato un boomerang.

L’aggiornamento di Xavi

Da disoccupato Xavi ha visto partite di ogni campionato (“Mi piace guardare le squadre che giocano con la palla. Allenatori come Guardiola, Arne Slot al Liverpool, Kompany al Bayern , ma anche guardare i campionati in Qatar, Arabia Saudita, Portogallo…”) e sul suo futuro apre le porte ad un progetto intrigante: “Voglio che i miei giocatori si divertano, sviluppino uno stile di calcio che sia attraente per i tifosi e vincano titoli. Voglio vincere la Champions League, il campionato europeo, la Coppa del mondo… Non ho niente di scritto, sono aperto alle offerte. Cerco un progetto entusiasmante, ho l’ambizione di vincere trofei.”

La regola delle 4 P

Il suo guru è stato Cruyff, profeta del calcio spettacolo tanto in campo quanto in panchina. La filosofia di Xavi si basa su quattro P. Pressione, per recuperare rapidamente la palla; Possesso, perché senza palla il 90% delle volte si soffre; Posizione, ognuno occupa un’area e sa dove si trova il suo compagno di squadra; e Percezione, capire il gioco e anticipare per prendere le decisioni migliori: “Aggiungerei anche una quinta ‘P’: Passione, perché se il giocatore si sente realizzato, vivrà il successo in modo più naturale.”

I tecnici migliori sono ex centrocampisti

Per Xavi aver giocato a centrocampo è un vantaggio: “La Masia e la mia posizione a centrocampo mi hanno dato un vantaggio. Ho sempre visto il calcio nel suo complesso. Non pensavo solo a difendere o attaccare, ma a costruire. Per me, i migliori allenatori sono gli ex centrocampisti : Guardiola, Van Gaal, Ancelotti, Xabi Alonso, Arteta…”

L’esperienza al Barcellona

Xavi ricorda: “Il mio primo anno e mezzo al Barcellona è stato molto, molto buono . Siamo arrivati ​​secondi prima di vincere LaLiga nel 2023, così come la Supercoppa spagnola. Poi, i risultati sono stati meno buoni. Le partenze di Jordi Cruyff e Mateu Alemany sono stati colpi duri. Il club si trovava in una delle peggiori situazioni della sua storia, persino peggiore di quella dei primi anni 2000. Le aspettative erano molto alte rispetto alla mia storia da allenatore . Il mio profondo attaccamento al Barça a volte non mi ha fatto alcun favore. Forse a volte sono stato troppo sentimentale, ma è stata una vera esperienza di apprendimento”. E chissà che non possa ripartire dalla Juve se le cose a Motta andassero male.

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