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Kickboxing, Mattia Faraoni trionfa a Oktagon contro Stoica. E ora vuole una chance in Asia

Mattia Faraoni a 32 anni sta vivendo un periodo di grande crescita: ad Oktagon si è confermato campione mondiale Iska, ma vuole ancora di più

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Sa solo vincere, Mattia Faraoni. Che ad Oktagon 2023 ha ribadito la sua indiscussa leadership nella categoria di peso 95 kg, confermandosi campione del mondo Iska al termine del combattimento svolto a Torino contro Bogdan Stoica. Una vittoria non scontata, perché il rumeno di presentava come un osso abbastanza duro, ma arrivata al solito in coda a una prestazione superba, degna di quelle già mandate agli archivi in passato. E sono bastati un paio di round per archiviare la pratica e ribadire al mondo intero chi è il più forte.

Il match perfetto: bastano un round e mezzo

Al Pala Gianni Asti di Torino, in un week-end dove la città piemontese evidentemente l’ha fatta da padrona non soltanto per le questioni legate al tennis, Faraoni ha impressionato per la capacità di saper reggere la pressione e indirizzare nel migliore dei modi l’incontro.

La 26esima edizione di Oktagon ha colpito nel segno, regalando tanto spettacolo e incontri incerti e densi di significati tecnici, tre dei quali mettevano in palio anche i titoli mondiali Iska. Quello di Faraoni, per ovvie ragioni, era il main event della serata, il match più atteso: Stoica ha cercato di impensierirlo nelle primissime battute di gara, ma si è infortunato alla gamba destra dopo una caduta durante il clinch, e a quel punto non è riuscito più a resistere ai colpi sferrati dall’atleta capitolino.

Che con un paio di calci girati ha chiuso la pratica e ha mandato in visibilio i tanti appassionati accorsi sugli spalti a godersi lo spettacolo. E che adesso si candida autorevolmente a una chance mondiale dall’altra parte del mondo, cioè in Asia, dove più d’uno s’è accorto delle capacità tecniche e di resistenza di Faraoni.

Faraoni, personaggio dentro e fuori dal ring

Proprio un anno fa l’atleta romano conquistò la cintura Iska 95 kg, che ha poi difeso altre tre volte nel corso del 2023. Faraoni è un kickboxer, ma anche un pugile con alle spalle 69 incontri da dilettante e una decina da professionista. La boxe rimane parte integrante della sua preparazione fisica e atletica, oltre che tecnica: alterna sedute di allenamento nel kickboxing con i maestri Manuele e Mino Raini a quelle di pugilato, seguito da Italo Mattioli e Luigi Ascani.

Fuori dal ring però Faraonì è apprezzato anche come youtuber: la serie “Quartieri Criminali” è una delle più seguite sul web, e racconta le difficoltà che si ritrovano a dover superare alcuni ragazzi che abitano in zone non proprio facili nelle periferie italiane. Oggi è uno degli atleti più vincenti del panorama italiano, e il fatto di essere anche poliedrico certamente l’hai aiutato a salire di livello sia nella boxe che nel kickboxing. Anche se il prossimo passo è forse quello più importante.

Alzare l’asticella: Faraoni guarda verso Oriente

Una sfida mondiale nel tempio delle arti marziali è ciò di cui va in cerca. E l’ha fatto capire anche sui suoi profili social ringraziando i tantissimi appassionati che l’hanno sostenuto prima e durante il match con Stoica, annunciando che ci saranno a breve novità importanti legate al suo futuro. Una frase che lascia spazio a tante interpretazioni, con la voglia di lanciarsi una volta per tutte alla conquista del mondo più di quanto non abbia già saputo fare nell’ultimo anno. Faraoni, classe 1991, sente di essere all’apice della carriera e non vuol lasciare nulla di intentato: contro Stoica ha dimostrato di meritare credito e fiducia, e adesso ha voglia di passare all’incasso.

Oktagon, quante sorprese: ribaltati gli altri match mondiali

Nella notte di Oktagon sono stati assegnati altri due titoli mondiali Iska: uno l’ha vinto a sorpresa il giapponese Rakumi Terada (cat. 59 kg), che ha battuto al quarto round per stop medico il milanese Mirko Flumeri, costretto al ritiro dopo aver ricevuto diversi colpi alle gambe.

Pronostico decisamente disatteso anche nell’altro main event della serata, con il rumeno Calin Petrisor che ha sconfitto il fighter ucraino Taras Hnatchuk, detronizzandolo dal trono della categoria 70 kg.

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